È finito sotto processo per aver cercato di vendere, al prezzo di centomila euro, una falsa opera dell’artista francese Henri de Toulouse-Lautrec, accompagnata da un’attestazione di autenticità firmata dal noto critico Federico Zeri: ovviamente anche quest’ultima era falsa. Il cagliaritano Massimo Mungianu, 52 anni, sarebbe dovuto comparire ieri mattina davanti al giudice Federico Loche per l’avvio del dibattimento, ma un impedimento ha portato al rinvio del processo che inizierà a marzo davanti ad un altro giudice.

L’opera falsa

Stando a quanto contestato dal pubblico ministero Andrea Vacca che ha disposto il decreto di citazione in giudizio, il 52enne avrebbe spacciato come autentico, pubblicando un’inserzione su Subito, il dipinto la “Modista”, opera realizzata nel 1900, delle dimensioni di 25 per 33 centimetri. I fatti, sempre stando all’imputazione, risalirebbero al 16 luglio 2021 e, secondo la Procura, a certificare all’autenticità dell’opera contraffatta dall’artista francese sarebbe stata una finta autocertificazione attribuita a Federico Zeri. Le indagini non hanno consentito di accertare chi avrebbe contraffatto il famoso quadro di Henri de Toulouse-Lautrec, né come l’imputato – difeso dall’avvocato Gianluca Aste – se lo sia procurato. Rinviata ieri mattina la prima udienza, il processo prenderà il via a marzo davanti al giudice Michele Contini.

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L’artista

Il pittore, illustratore e litografo francese (nato nel 1864 e morto nel 1901) è considerato uno dei grandi maestri del post-impressionismo. È famoso per le sue rappresentazioni della vita notturna parigina di fine Ottocento, in particolare dei cabaret e dei locali di Montmartre come il Moulin Rouge. Oltre alla pittura, Toulouse-Lautrec fu anche un innovatore nella grafica pubblicitaria, creando celebri manifesti che hanno segnato la storia dell’arte moderna. Impossibile capire quanto valesse il quadro se fosse stato originale (l’artista ha usato varie tecniche e le quotazioni vanno da milioni di euro per le opere uniche a tempera a decine di migliaia di euro per le litografie), ma – stando alla contestazione – il valore richiesto nell’inserzione era di circa 100mila euro.

Il finto certificato

Al 52enne viene contestato anche di aver allegato una finta certificazione di autenticità firmata da Federico Zeri, storico dell’arte scomparso nel 1998, uno dei maggiori critici italiani di sempre.

Francesco Pinna

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