Is Pistoccheddus de cappa, il dolce tipico di Serrenti
I biscottini ricoperti di glassa, tipici della Pasqua ma anche di altre occasioni speciali come matrimoni, battesimiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oggi su Ricette sarde parliamo di un dolce tipico di Serrenti: Is Pistoccheddus de cappa. Per conoscere meglio questa preparazione abbiamo contattato Francesca Lisci di Serrenti, una delle persone più esperte in paese per la conoscenza di questa ricetta.
ORIGINI
«Il nome significa “biscottini di glassa” proprio perché sono ricoperti dalla glassa.
Si preparavano soprattutto per la Pasqua, ma anche per le occasioni speciali come matrimoni, battesimi e in generale per le festività. È un dolce tipico di Serrenti, ma neanche le bisnonne sanno dire esattamente quando sia nato.
Si pensò di preparare questi dolci con gli ingredienti che si trovavano in casa: le uova, lo strutto e i limoni che, nelle case campidanesi, difficilmente mancano. Le donne del vicinato si riunivano per fare questo dolce nella stessa occasione in cui si faceva il pane».
INGREDIENTI
«Farina chiamata “fiore sardo” (che non è il semolino), tuorli d’uovo (l’albume servirà per fare la glassa), limone».
PREPARAZIONE
«È un dolce semplice ma richiede una lunga lavorazione: prima si fa l’impasto, da cui si ricavano degli gnocchetti che pesano ciascuno circa 10 grammi, da questi si ottengono gli animaletti che sono la particolarità di questo biscotto. Gli animaletti vengono poi cotti nel forno a 200 gradi, quindi glassati, rimessi in forno ad asciugare, tolti e riglassati dalla parte in cui vanno decorati, usando sia la monperiglia (o diavolina) che la foglia oro.
La glassa è composta dall’albume e dallo zucchero semolato, per questo rimane lucida. Le signore si passavano il contenitore con l’albume e lo giravano per circa un’ora. Alla fine veniva dato alla “maestra” che lo metteva a cuocere a bagnomaria: il contenitore sta sopra un altro contenitore più grande dove c’è dell’acqua. Quindi la glassa si scioglie diventando bianca. Si continua a girarla con il cucchiaio finché non diventa sempre più bianca e con una consistenza tale da essere usata per pennellare is pistoccheddus.
Infine vengono decorati con i pezzetti di foglia oro tagliati finemente.
«Questi dolci richiedono una lunga preparazione, ma la passione per la tradizione sarda ricompensa ampiamente il lavoro che le si dedica».