Il coniglio a succhittu, piatto di carne tipicamente campidanese
Barbara Murgia, titolare del locale “Su Tziri Tziri” di Dolianova, ci spiega come si preparaOggi su Ricette sarde, vogliamo parlare di uno dei piatti di carne più tradizionali nel Campidano: il coniglio a succhittu.
Per parlarne abbiamo contattato un locale che fa del rispetto della materia prima, oltre che delle tradizioni, i suoi valori fondanti: “Su Tziri Tziri” di Dolianova, la cui titolare Barbara Murgia, ci ha parlato di questa ricetta.
ORIGINI. Il nome “succhittu” deriva dalla presenza del sughetto una volta che la ricetta è ultimata. Barbara ci tiene a precisare come il suo ristorante sia rispettoso della tradizione nella preparazione dei piatti «Purtroppo, spesso si sconvolgono e rivisitano piatti tradizionali che invece è importante che rimangano così come sono, affinché non perdiamo la nostra identità».
INGREDIENTI. «Un coniglio di circa 1,2-1,6 kg. Poi vino bianco, olio extravergine d’oliva, magari del Parteolla, prezzemolo, aglio, sale, capperi e olive»
Si rispetta la tradizione anche nella scelta della pentola da usare «Il Campidano predilige sempre la preparazione nel tegame, sia per la carne che per il pesce».
PREPARAZIONE DEL CONIGLIO A SUCCHITTU. «Si taglia il coniglio a pezzettini e lo si mette in un tegame basso insieme all’olio extravergine d’oliva, prezzemolo, aglio e sale. Si fa quindi soffriggere questo spezzatino di coniglio a fiamma lenta per un’ora e una volta che raggiunge meno della metà della cottura, dev’essere immerso con il vino bianco. Poi circa un quarto d’ora prima della fine della cottura, bisogna aggiungere le olive e i capperi. È importante che questi ultimi due ingredienti non subiscano tutta la cottura».
CURIOSITÀ. «è importante che il vino bianco sia di qualità: noi usiamo il Nuragus, perché è molto profumato: a differenza di altri bianchi, è un vino fruttato, che da sapore. La materia prima fa sempre la differenza».