Finito nelle mani negli usurai Bernardo Raimondi, artigiano palermitano, è costretto a chiudere la sua attività. La denuncia degli strozzini e il piccolo aiuto dello Stato, infatti, non lo salvano. Disperata, la moglie, Antonina Meli, prende carta e penna e scrive al Papa una lunga lettera. Il 4 dicembre scorso, racconta il quotidiano online LiveSicilia, inaspettata, arriva la risposta del Vaticano che invia all'artigiano un assegno di 1000 euro. Ma la burocrazia si mette di traverso. Bernardo e la moglie provano, infatti, a incassarlo presso uno sportello delle Poste italiane, le Poste, però, non possono pagarlo. I due coniugi girano di filiale in filiale: la risposta è sempre la stessa. L'assegno può essere versato in un conto corrente, che però Bernardo e Antonella non hanno. Per incassarlo si dovrebbe andare a Roma, alla filiale che lo ha emesso. E non è nemmeno possibile girarlo, perché il titolo non è trasferibile. A risolvere il problema arriva il Vaticano che trova la soluzione: il vaglia postale.
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