Aeroporti, una valanga di no contro la privatizzazione
Con i nuovi assetti la Regione è destinata a perdere il “controllo” degli scali dell’IsolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una macchina da utili, l’aeroporto, che passerebbe di mano, dal pubblico al privato, malgrado il parere contrario di Corte dei conti, Anac ed Enac, per citare le opposizioni più pesanti. È avviata (anche) qui la cessione del Cagliari-Elmas al fondo di investimento F2i Ligantia. Nel mezzo il ruolo della Regione che, insieme allo Stato, ha investito sino a oggi oltre 250 milioni per connettere l’Isola col resto del mondo. Ma di questo gioiellino sembra volersene disfare.
Caso aperto
La privatizzazione dello scalo è in itinere dall’8 settembre 2023, quando la Camera di commercio di Cagliari e Oristano, azionista di riferimento con il 94,4%, ha votato la deliberazione 48, ovvero «la sottoscrizione di un aumento di capitale in Ligantia mediante conferimento in natura della partecipazione detenuta in Sogaer spa», la società che sino al 2049 ha la titolarità della concessione aeroportuale. Obiettivo: «Attuare il progetto di integrazione degli aeroporti sardi», visto che Ligantia ha già il 71,25% di Sogeaal e il 79,8 di Sogaer, gestori degli scali di Olbia e Alghero.
Posizione unanime
Ma cosa non funziona di questo scenario commerciale, tanto da aver fatto allineare sul no, in maniera univoca, organi di controllo ed enti di vigilanza così diversi come la Corte dei conti e l’Enac? L’una che è sentinella della finanza pubblica, l’altro che supervisiona l’aviazione civile. Le risposte si trovano nei pareri rilasciati, anche da Anac, l’Autorità per l’anticorruzione, e dal Collegio camerale dei revisori, cui spetta vagliare la regolarità amministrativo-contabile interna. Si tratta di atti consultivi, non vincolanti ma obbligatori. Il primo rilievo che mette d’accordo tutti riguarda il patentino di infungibilità che la Camera ha assegnato alla spa F2i Ligantia, individuandola come «interlocutore unico», saltando la gara pubblica. Una «valutazione unilaterale» per i revisori, una caratterizzazione che «deve essere dimostrata e motivata», ha scritto l’Anac, ma «l’elemento continua a mancare nelle determinazioni dell’ente».
Lo scenario
Alla fine della privatizzazione, se andrà in porto, F2i Ligantia avrà il controllo pressoché totale di Sogaer, arrivando al 95,7%, ha ricostruito l’Antitrust, unica Autorità a validare l’operazione, sotto il profilo della concorrenza. La Corte dei conti, invece, ha bocciato praticamente su tutta la linea le scelte della Camera che dal 94,4% scenderebbe al 40,5, al pari di F2i Ligantia (nel resto dell’azionariato Fondazione di Sardegna, americani di BlackRock e Regione). La Sezione di controllo ha ravvisato «carenze motivazionali» sulla «stretta necessità dell’operazione». Ancora: con la gestione unica dei tre scali sardi, gli «interessi che si radicano nel territorio di competenza», sulla cui tutela si fonda un ente camerale, «esorbitano» dal suo stesso raggio di azione. Un altro «elemento di criticità» è l’assenza «della procedura di evidenza pubblica per individuare il cessionario delle quote». Per la Corte dei conti non ci sono neppure «canoni di ragionevolezza» tra «funzionamento» della Camera e «modello organizzativo scelto», cioè il conferimento in natura delle azioni, «per perseguire le finalità istituzionali». Da segnalare pure le «carenze motivazionali in ordine alla esaustività delle previsioni economiche» dell’operazione.
Ruolo pubblico
Quanto al ruolo della Regione andrà chiarito un aspetto: il Campo largo di Alessandra Todde sta accettando di rinunciare all’aeroporto con la prospettiva di un Cda in cui F2i Ligantia e soci diretti del fondo, cioè Fondazione di Sardegna e BlackRock, sceglieranno 4 consiglieri su nove. Altri due li indicherà la Camera, consultandosi con Ligantia, altrettanti saranno scelti insieme dai due azionisti. Uno, infine, verrà designato dalla Regione che attualmente ha il potere di nominare tutti i componenti del Collegio camerale (34 risulta dal sito). Oggi rappresentano il 94,4% dello scalo di Cagliari, domani molto meno. «La presidente Todde convochi subito un tavolo, serve chiarezza», invoca l’Ugl.
Alessandra Carta
(2 – continua)
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