Preoccupante aumento delle minacce a sindaci e amministratori in Sardegna, dove le intimidazioni sono aumentate del 20% rispetto al 2022.

L’incremento fatto registrare dall’Isola viene evidenziato nell’ultimo rapporto di Avviso Pubblico “Amministratori sotto tiro” ed è il più allarmante subito dopo quello della Calabria (+21%).

Nel mirino, sottolinea il dossier, presentato a Roma presso la sede della Federazione nazionale della Stampa italiana, sono soprattutto sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali oppure dipendenti della pubblica amministrazione.

A livello nazionale nel 2023 le intimidazioni sono state in totale 315, dato che però fa segnare un calo del 3,5% rispetto al 2022 (326). In pratica, ogni 28 ore un sindaco o un altro amministratore pubblico è vittima di minaccia. 

Sul podio più alto di questa triste classifica troviamo per la prima volta dal 2016 la Calabria, con 51 casi censiti da Avviso Pubblico (+21% sul 2022); a seguire Campania (39 casi, -20%), Sicilia (35 casi, -30%) e Puglia (32, -33%).

Alla Sardegna spetta invece, come detto, il secondo posto per aumento dei casi, a pari merito in questa triste classifica assieme alla Toscana. 

«Noi non ci giriamo dall'altra parte, sarà costante l'affiancamento ai sindaci e agli amministratori vittime di minacce. Sui casi di violenza - sia verbale che tramite social o direttamente alla persona - non ci saranno sconti da parte dello Stato, che c'è e è presente», ha affermato la sottosegretaria agli Interni Wanda Ferro intervenendo alla presentazione del Rapporto 2023 di Avviso Pubblico.

Il Viminale – ha aggiunto Ferro - contro le minacce ai sindaci e agli amministratori «ha messo in campo ulteriori risorse, passando da 5 a 6 milioni di euro. Si tratta di fondi che gli amministratori possono e debbono utilizzare per attività preventive, per la formazione dei giovani nelle comunità anche attraverso la presenza della magistratura piuttosto che di forze dell'ordine. E naturalmente queste risorse possono essere utilizzate anche per il ripristino di danneggiamenti di luoghi pubblici e per il ristoro verso chi ha subito particolari violenze. A questo si affianca l'attività dell'Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali».

A queste attività si somma, ha concluso Ferro, «la volontà espressa dal Viminale di assicurare la presenza degli amministratori e dei sindaci ai tavoli in Prefettura per i Comitati di ordine e sicurezza».

(Unioneonline/l.f.)

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