«Il bello deve ancora venire», si lascia scappare un autorevole esponente del centrosinistra di fronte alle notizie sulla formazione della nuova Giunta regionale. Perché è vero che i primi vertici tra Alessandra Todde e i partiti più piccoli della coalizione – i “bilaterali”, come li chiamano gli addetti ai lavori mutuando la definizione dalla politica estera – sono già conclusi, ma prima di fare bene i conti e sistemare tutte le caselle bisognerà aspettare la proclamazione ufficiale degli eletti, attesa per la settimana prossima (mercoledì, o forse prima). Solo dopo questo passaggio le trattative entreranno veramente nel vivo.

Ieri intanto la presidente in pectore ha incontrato a Oristano gli eletti del M5S (c’era anche il coordinatore Ettore Licheri): una riunione più informale rispetto agli altri colloqui, utile per definire le linee d’azione nei prossimi giorni. Si conferma la prospettiva di due assessorati per il Movimento: uno potrebbe toccare a Desirè Manca, per la quale è meno probabile l’approdo alla presidenza del Consiglio. Per sabato prossimo invece è stata convocata l’assemblea regionale del M5S.

Gli equilibri

L’attesa della proclamazione non è solo per ossequio alle formalità: tra i seggi attribuiti fin qui sulla base di calcoli ufficiosi ce n’è uno non proprio sicuro, quello del presidente del Consiglio comunale di Dorgali Martino Canu (Psi). I calcoli finali diranno se a Cagliari andrà lui o la gallurese Ivana Russu del Pd. Oppure Emanuele Matta, M5S del Medio Campidano. Se in aula approdasse Russu, i dem diventerebbero dodici. Se invece fosse eletto Matta i pentastellati raggiungerebbero quota sette consiglieri (otto con la presidente Todde). Sempre a discapito dei socialisti. Si capisce come queste sfumature possano diventare sostanziali per definire gli equilibri delle forze in campo, visto che secondo le regole auree della politica regionale servono almeno tre consiglieri per ottenere un assessorato.

Lo scenario

Ecco perché il verdetto della Corte d’Appello di Cagliari è fondamentale. Tanto che c’è addirittura chi ipotizza di rinviare la riunione della maggioranza prevista per domani a Oristano (hotel Mistral, ore 16) convocata dalla segreteria della governatrice in pectore. «Non mi stupirei se l’incontro slittasse di qualche giorno in attesa della proclamazione ufficiale», dice al telefono un futuro consigliere regionale del Pd. Ipotesi condivisa anche da un collega del M5S. Qualcuno non ha neanche ricevuto la mail d’invito. Ma lo staff di Alessandra Todde per ora conferma l’incontro. Potrebbe anche essere l’occasione per il confronto separato con i vertici del Pd.

Le ipotesi

Al momento non esistono punti fermi, anche se per la presidenza del Consiglio regionale il nome del segretario regionale dem Piero Comandini appare il più probabile. La pretesa di Desirè Manca, benché sia la consigliera più votata, dovrebbe cedere rispetto alla consuetudine per cui la carica spetta al primo partito della coalizione. Quindi il Pd. E gli assessorati? Il Bilancio potrebbe andare ai Dem (in corsa Cesare Moriconi), mentre è difficile fare previsioni sulla Sanità, casella ambita ma non troppo: è vero che si parla della delega più pesante in termini di spesa (3,5 miliardi), però si tratta anche di un incarico in cui gli oneri – e le critiche – possono superare di gran lunga gli onori.

Michele Ruffi

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