Non solo Gaza. Dopo il rinfocolarsi del mai sopito conflitto tra Israele e palestinesi in seguito agli attacchi di Hamas al territorio dello Stato ebraico, che ha risposto in maniera veemente e massiccia, torna caldissimo dal punto di vista strategico, geopolitico e militare anche il territorio del Libano. 

Ovvero, lo Stato che confina con il nord d’Israele, dove è presente un’altra organizzazione paramilitare islamica anti-sionista: Hezbollah. 

E proprio in Libano, dove si stanno verificando scontri alla frontiera tra le forze armate di Tel Aviv e i miliziani Hezbollah, opera da anni un contingente internazionale sotto l’egida Onu, di cui fanno parte oltre 1.200 militari italiani, la maggior parte dei quali attualmente è in forza al reparto dei Granatieri di Sardegna. 

Il nome della missione è Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), denominata in ambito nazionale come “Missione Leonte”.

È iniziata con la risoluzione n. 1701 dell'11 agosto 2006, con la quale si sanciva la cessazione delle ostilità tra le forze israeliane e quelle libanesi, durate per oltre trent’anni, e con cui si stabiliva la presenza fissa nel Paese di un contingente internazionale delle Nazioni Unite. 

In particolare, la risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, l'assistenza al governo libanese nell'esercizio della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele.

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Oggi, come accennato, la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente italiano impiegato nella missione è di 1256 militari, 374 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. 

In particolare, spiega il ministero della Difesa. «il Generale di Brigata dell'Esercito Giovanni Brafa Musicoro dal 2 agosto 2023 è al comando del Settore Ovest di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano, composta in maggioranza da militari in forza ai Granatieri di Sardegna». 

La Task Force è dislocata sopratutto nella base di Shama (a pochi chilometri proprio dal confine con Israele) e ne fanno parte:

• il Centro Amministrativo d'Intendenza

• un’unità di supporto alle attività operative (HQ Support Unit)

Presso la base di Al Mansouri è invece dislocata una task force di manovra Italbatt, su base 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, che contribuisce con i Battle Groups delle altre nazioni al controllo della “Blue Line” e del territorio del Sud del Libano in assistenza alle forze armate libanesi.

Alle dipendenze di Italbatt operano poi svariati altri battaglioni e squadroni.

Inoltre, fanno parte del contingente nazionale:

• una componente di Polizia Militare dell'Arma dei Carabinieri (dislocata presso la base di Shama);

• la componente dell'Aviazione dell'Esercito (Task Force "ITALAIR"), su base 2° Reggimento AVES "Sirio" di stanza a Lamezia Terme, costituita da elicotteri AB-212, con compiti d'evacuazione sanitaria, ricognizione, ricerca, soccorso e collegamento

Negli anni scorsi ha dato il proprio contributo alla Unifil anche la Brigata Sassari, partita alla volta del Libano per due diverse missioni, una iniziata nel 2016, l’altra nel 2020. 

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