Non è di Kata quel sangue trovato nella stanza 104 dell'ex hotel Astor a Firenze.

Questo quanto emerge dagli esami genetici eseguiti dal professore Ugo Ricci su incarico della procura fiorentina.

Non sono state riscontrate tracce della bambina nemmeno nei due trolley e nel borsone che erano stati sequestrati a due cugine peruviane e a un cittadino rumeno lo scorso 17 giugno, quando fu sgomberato l'ex albergo occupato abusivamente da mesi.

Nessuna svolta dunque nelle indagini sulla scomparsa della bimba peruviana di 5 anni, ma intanto la procura vuole ascoltare una nuova possibile testimone che il 10 giugno scorso, giorno della scomparsa, sentì una donna chiamare la piccola prima di sparire nel nulla. La donna indicata dalla teste sarebbe colei che, secondo i genitori di Kata, non ha detto tutto ciò che sa sul rapimento.

IL RACKET DEGLI AFFITTI – Intanto, per il pericolo di reiterazione del reato, il Tribunale del riesame ha confermato, nell'ambito dell'inchiesta “parallela” sul presunto racket degli affitti all'ex Astor, la misura degli arresti in carcere per Abel Alvarez Vasquez, detto Dominique e zio di Kata. Identica misura è stata confermata per altri due peruviani, Carlos De La Colina Paolomini detto Carlos e Nicolas Lenes Aucaucasi.

La Procura contesta, a vario titolo, il reato di estorsione anche tentata, rapina, lesioni e tentato omicidio. De La Colina e Alvarez Vasquez, secondo i giudici, «hanno spadroneggiato, imposto dazioni di denaro per accedere ai vani dell'ex albergo occupato e reagito con violenza ad eventuali insubordinazioni». I due «non hanno mai mostrato alcuna comprensione verso chi aveva problemi abitativi come loro pretendendo cospicue somme di denaro per concedere spazi e camere nell'ex Astor, mostrando avidità e umana ferocia».

In particolare la sera del 28 maggio, hanno ricostruito le indagini, nell'ex hotel Astor i quattro indagati misero a segno un raid punitivo con mazze a bastoni nei confronti di tre o forse quattro famiglie di occupanti. Un ecuadoregno si lanciò dalla finestra dell'immobile per sfuggire all'aggressione.

Pochi giorni dopo è scomparsa la piccola Kata.

(Unioneonline/D)

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