Prosegue il processo che vede imputata Alessia Pifferi, che lo scorso luglio ha lasciato la figlioletta di 18 mesi sola in casa per giorni, facendola così morire di stenti.

Nel corso dell’ultima udienza è stata ascoltata la dirigente del gabinetto regionale di Polizia scientifica, intervenuta sul posto per i primi rilievi, dopo la scoperta del corpicino senza vita della piccola Diana, in via Parea a Milano.

«C’erano due valigie all'ingresso e all'interno vi erano solo vestiti da donna, almeno 30 abiti da sera», ha spiegato la dirigente.

La teste ha poi riferito che il frigorifero era praticamente vuoto, in particolare senza cibo per bambini e, inoltre, nell'abitazione vi erano diversi pannolini usati, sparsi in soggiorno e sul davanzale della finestra.

La Pifferi – che secondo quanto dichiarato recentemente dal suo legale avrebbe il quoziente intellettivo pari a quello di un bambino di 7 anni - era rimasta assente per sei giorni, durante i quali era stata a Bergamo per stare in compagna dell’uomo che frequentava. 

(Unioneonline/l.f.)

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