Eolico a terra (on-shore) e in mare (off-shore). E anche fotovoltaico. Ci sono i dati, che arrivano da Terna (preposta a ricevere e istruire le pratiche di allaccio alla rete elettrica per tutti gli impianti), a mostrare quanto la Sardegna sia nelle mire di società con pochi scrupoli: il valore della distruzione dell’ambiente, il vantaggio patrimoniale per gli speculatori dell’energia prodotta dal sole e dal vento, ammonta a 122 miliardi. Numeri che descrivono la gravità dell’attacco all’Isola e l’urgenza di fermarlo.

Lo ha messo in evidenza l’editore de L’Unione Sarda Sergio Zuncheddu, nei giorni scorsi, durante il forum “Insularità è paesaggio & ambiente” nella sala “Giorgio Pisano”, a Cagliari. Un intervento, il suo, che torna prepotentemente d’attualità dopo che nel porto industriale di Oristano sono approdate due navi cariche di decine di gigantesche pale eoliche che dovranno essere installate in Sardegna. Dimensioni ciclopiche, per un solo impianto. Ma sufficiente per rendere l’idea dell’impatto, devastante, sul paesaggio. 

L’incontro, condotto e moderato da Maria Antonietta Mongiu e Rita Dedola, presidente e componente del comitato scientifico “Insularità in Costituzione”, ha avuto un comune denominatore: la preoccupazione per il futuro e la necessità di agire contro le speculazioni energetiche che condizionano pesantemente lo sviluppo dell'Isola. C'è anche il dato sul valore degli incentivi che i signori del vento potrebbero incassare se i progetti presentati dovessero avere il via libera: «Potrebbero incassare in un anno oltre 8 miliardi di euro, cifra altissima se pensiamo che il bilancio della Regione ammonta a circa 9 miliardi», ha sottolineato Sergio Zuncheddu.

L’imprenditore ha aggiunto che «il paesaggio è un bene economico e identitario irripetibile e che le richieste per la realizzazione di impianti fotovoltaici in Sardegna investono una superficie di oltre 68 mila ettari pari a 86.212 campi di calcio. Per l’eolico off-shore, con una potenza totale di 17.820 megawatt, si punta invece a realizzare 1188 pale, alte oltre 300 metri». Sul fronte degli impianti eolici da sistemare sulla terraferma il rischio è quello di assistere a una vera e propria invasione di pale (ben 2479 con un’altezza di 200 metri) in grado di rovinare per sempre il paesaggio sardo. «Tutto questo», ha aggiunto l’editore de L’Unione Sarda, «per produrre 57 mila megawatt di energia in grado di soddisfare le esigenze di oltre 50 milioni di persone. Ancora una volta l’Isola verrebbe sfruttata per produrre energia da utilizzare per la gran parte in altri contesti».

(Unioneonline)

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