Non ci sarebbero sufficienti prove per sostenere in Tribunale l’accusa di omicidio volontario. E così la procura di Oristano chiederà l’archiviazione per l’inchiesta ai danni di Antonino Demelas, l’ex compagno  71enne ritenuto dagli inquirenti il responsabile della fine di Marina Castangia, la parrucchiera di Cabras di cui si sono perse le tracce nel maggio di due anni fa.

Il mancato ritrovamento del corpo della sessantenne è un elemento che pesa sul castello accusatorio, anche se l’ultima parola spetterà al Gip. Demelas intanto è in carcere per abusi sessuali su una minore, il processo inizierà a dicembre.

La vicenda era iniziata a maggio 2021 quando i figli della ex parrucchiera avevano presentato una denuncia per la scomparsa della madre. Inizialmente si era pensato a uno dei soliti allontanamenti della donna, poi però il silenzio stava iniziando a diventare troppo prolungato e sospetto. Partono gli accertamenti, a giugno la svolta con la perquisizione della casa di Mogorella, dove Marina viveva con il compagno Demelas (assistito dall’avvocata Monica Masia). E l’apertura di un fascicolo per omicidio volontario. I carabinieri setacciano l’abitazione del cuoco (che nel frattempo aveva effettuato una serie di lavori in casa, imbiancando la camera da letto e disfacendosi dei vecchi mobili per sistemare quelli nuovi), e altre sue proprietà, vengono sentiti parenti e vicini ma della dona nessuna traccia. Qualche mese dopo si apre un altro capitolo importante: l’uomo viene arrestato per abusi sessuali su una minore e l’ipotesi degli investigatori è che di due reati siano collegati. Marina potrebbe aver scoperto degli approcci dell’uomo su una bambina. E questo potrebbe aver fatto esplodere la tensione nella coppia fino al tragico finale.

Per gli abusi Demelas è in carcere, per l’omicidio invece si va verso l’archiviazione.

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