Disastro ambientale a Piscinas. Da ieri la spiaggia-gioiello della Costa Verde, in territorio di Arbus, è invasa da un fiume rosso: questo perché il Rio Irvi, che sfocia in quello specchio di mare, ha portato con sé i residui della lavorazione delle miniere abbandonate ormai da 40 anni e mai bonificate. La peggiore notizia possibile sia sul piano ambientale, sia alla vigilia della stagione turistica della Costa verde. Gli esperti sono al lavoro per capire come sia potuto accedere tutto ciò e per trovare i rimedi.

Perché quel corso d’acqua rossastro c’è sempre stato. E da “sempre”, cioè da quando le miniere non funzionano più,  riversa in acqua le sue scorie. Ma nelle ultime ore il fenomeno è diventato impressionante. E preoccupante. Perché  il colore è determinato dalla presenza di metalli pesanti. Altamente inquinanti. 

Il Rio Irvi si vede anche dal satellite. Una ferita di un rosso cupo, stretta tra i monti, che si allarga quando arriva giù sulla costa, a ovest, tra le gigantesche dune di Piscinas. Fino al mare, che un tempo era considerato buono per inghiottire tutto. Anche i veleni delle miniere di Montevecchio. Poco male, c'è il lavoro: questo si pensava. Adesso le gallerie sono sbarrate, chiuse dal 1991. L'occupazione non c'è più. Restano le scorie di decenni di lavorazioni sotterranee: una contaminazione distribuita su 50 chilometri quadrati, che sporca il territorio selvaggio di Arbus.
 

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