L’opposizione attacca. La maggioranza, un suo pezzo, frena. La delibera della giunta regionale che prevede la costruzione di quattro nuovi ospedali in Sardegna (QUI LA NOTIZIA) è stata  come un macigno gettato in una palude: le reazioni hanno montato come onde. E non sono state tutte entusiastiche.

Anzi: il piano per Cagliari, con l’idea di un “Ospedale della città” al posto di Brotzu e Businco – per i quali sono in corso investimenti da 159 milioni che sarebbero da bloccare – trova molta freddezza anche all’interno del partito del governatore Christian Solinas. 

Il consigliere regionale Stefano Schirru, che ancora fa parte del gruppo dei  Quattro mori, non attacca ma poco ci manca: «Quando le polveri tossiche di questa polemica saranno depositate sul fondo, leggeremo in controluce tutti gli atti e potremo esprimere una posizione chiara e definitiva», dice a proposito dell’operazione sanitaria su Cagliari (legata allo stadio e alle case dello studente attraverso un accordo di programma). Poi la conclusione, indiretta ma molto chiara:  «Di una cosa però sono convinto», afferma Schirru, «decisioni così importanti non possono non passare per il consiglio regionale. Nessuno si offenda, questa è la democrazia». Che tradotto potrebbe voler dire: la Giunta ha deciso? Ok, ma l’ultima parola è nostra. E non è detto che diremo sì. 

C’è un altro indizio che lascia pensare ci sia una fronda sardista non proprio entusiasta dell’operazione voluta dal presidente: Roberto Mura, capogruppo sardista in consiglio comunale a Cagliari, vicino a Schirru, ha chiesto che nell’aula di palazzo Bacaredda si parli della delibera sui nuovi ospedali. E vuole che sia presente anche l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria. L’ha fatto con un atto ufficiale. Se il piano regionale per Cagliari fosse condiviso, forse, non ci sarebbe la necessità di mandare l’assessore in pasto all’opposizione. 

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