«Siamo partiti nel 2017 con la realizzazione dello stadio temporaneo – la Unipol Domus – in pochissimo tempo, 120 giorni, solamente con le nostre forze, credo un record in Italia. Da lì siamo partiti e abbiamo camminato spediti, sperando di completare nel giro di 4-5 anni la realizzazione dello stadio definitivo. Abbiamo speso parecchi milioni nelle varie progettazioni, però purtroppo ci siamo trovati di fronte un'infinità di ostacoli di qualsiasi tipo, soprattutto burocratici».

Così il presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini, intervenendo sul tema del nuovo stadio di Cagliari e, più in generale, sulla questione nuovi stadi in Italia, in vista degli Europei di calcio del 2032.

«Dal 2017 a oggi – ha detto Giulini in un contributo video a Metropolis Files di Repubblica – siamo arrivati alla terza giunta regionale, e qualsiasi giunta ovviamente vuole dare il suo punto di vista e mettere il proprio "mattoncino": questo non fa altro che rallentare tantissimo il proponente nelle varie progettazioni. Adesso ci sono ancora due terzi dei fondi da reperire, che si spera di reperire anche a debito, non solo con equity da parte dei privati, quindi del Cagliari Calcio e del costruttore».

«Il problema – ha aggiunto il numero uno del club rossoblù - è che siamo davanti a un Sistema Paese dove le principali banche italiane non finanziano il mondo del calcio, perché il mondo del calcio è un mondo non bancabile, essendo un mondo a rischio; e se le principali banche italiane non finanziano gli stadi credo che in Italia se ne faranno molto pochi».

«Mi chiedo – ha concluso Giulini - come sarà possibile, di questo passo, riuscire ad ospitare gli Europei del 2032 in Italia. Penso che sarà complicatissimo».

(Unioneonline)

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