Imbrattata a Cagliari la targa della piazza intitolata a Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù morto nel 1975 a Milano all’età di 19 anni in seguito all’aggressione di alcuni militanti della sinistra estrema extraparlamentare.

Ignoti con una bomboletta spray hanno reso illeggibili nome e cognome di Ramelli e la motivazione della intitolazione decisa dall’ex sindaco Paolo Truzzu: “Vittima della violenza politica”.

Un gesto che arriva, non a caso, nel giorno in cui ricorrono i 49 anni dalla morte del giovane e in cui sono previste due manifestazioni a Cagliari. Una fiaccolata per ricordarlo da via Dante alla nuova piazza, con deposizione di una corona d’alloro. E, a fare da contraltare, un presidio antifascista in piazza Garibaldi. Non lontano da piazza Ramelli.

Proprio Truzzu lo scorso 23 marzo, in qualità di primo cittadino, scoprì la targa tra le polemiche. La proposta in consiglio era partita dal consigliere Salvatore Sirigu, anch’egli FdI, e fu subito contestata dal centrosinistra. 

Il segretario provinciale Pd Jacopo Fiori all’indomani dell’inaugurazione attaccò la maggioranza: «È la stessa che ha bocciato la proposta di intitolare una via a Gino Strada. Un ragazzo ucciso barbaramente, ingiustamente, con violenza inaudita e insensata 50 anni fa e adesso elevato, purtroppo per lui, a simbolo e feticcio della destra più becera e cameratesca, quella senza vergogna».

Francesca Mulas (Possibile), disse che Sergio Ramelli fu «vittima del clima d’odio, colpito per le sue idee politiche». Ma, aggiunse, oggi «il suo nome è diventato un pretesto per manifestazioni di chiaro stampo fascista. A Milano per ricordarlo centinaia di persone sfilano con saluti romani, cori ed esibizioni che richiamano al fascismo, chi ci garantisce che anche questo angolo di Cagliari non si trasformerà in un luogo di nostalgici del fascismo?».

(Unioneonline/L)

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