«Il cantiere? Lavoravamo di più durante il periodo del Covid». Sta tutta nelle parole di Italo Sulliotti, storico titolare dell'omonimo negozio di dolci e liquori, l’opinione dei commercianti sugli effetti dei lavori in corso per la riqualificazione di viale Trieste. Il primo lotto da piazza del Carmine a via XXIX novembre è stato completato. In ritardo. E stando a chi ci passa o lavora, il risultato non è ottimale: marciapiedi troppo stretti, parcheggi che non funzionano e attività compromesse. Ora gli operai stanno intervenendo nel tratto successivo, fino a via Pola. Hanno iniziato a metà marzo e dovrebbero finire a giugno. Ma la situazione è la stessa: lavori a rilento e commercianti in ginocchio. Per il blocco della circolazione e per la totale assenza di posti auto.

Italo Sulliotti
Italo Sulliotti
Italo Sulliotti

Il cantiere sta trasformando il viale da «zona commerciale a residenziale», aggiunge Sulliotti, che a lungo ha visto la sua attività ingabbiata. Ora quelle recinzioni sono state tolte. Ma non può esultare: «Lavori distruttivi», dice, «nessun posto auto per i clienti e marciapiedi costruiti per portare a spasso i cani». Conseguenza: «Guadagni ridotti del 50%». E a sentire il commerciante, neanche la pandemia aveva fatto questi danni: «Hanno già chiuso alcune attività che avevano resistito al virus».

Il dipendente del negozio di ferramenta
Il dipendente del negozio di ferramenta
Il dipendente del negozio di ferramenta

Sulla stessa linea un dipendente del negozio di ferramenta Mauro Acciai Inossidabili, lì a poca distanza: «Rischiano di andare in rovina attività aperte da oltre quarant'anni. La giunta comunale non si è preoccupata del problema», sostiene, «e chi di dovere non ci ha dato certezze né sull'inizio né sulla fine dei lavori».

Tra gli imprenditori che lavorano in quella strada c’è una convinzione unanime: il Comune, che ha avviato i lavori, non ha dato risposte per il momento di difficoltà. Diversi tentativi di dialogo, è l’accusa, sono stati rigettati dall'amministrazione.

Titty Boi
Titty Boi
Titty Boi

«Il passaggio è azzerato, siamo penalizzati dal caos e dagli inconcepibili orari di lavoro», accusa Titty Boi dal Bar Millenium, «il cantiere deve essere chiuso al più presto. Gli operai finiscono di lavorare alle 16. Non basta: bisogna procedere più velocemente per il bene di lavoratori e passanti».

«Un incubo, ho girato mezza Cagliari per trovare parcheggio e comprare dei chiodi», afferma, all'incrocio di via Pola, un uomo di mezza età che si dirigeva verso il ferramenta. Non va meglio a chi si sposta in bus. Una testimonianza arriva da una mamma che rientrava da scuola con il suo bambino: «Il pullman è rimasto bloccato in via Pola per quasi un’ora», si lamenta. Perché quando l’equilibrio è precario, basta un granello per far inceppare tutto il sistema. E stavolta pare ci fosse un’auto parcheggiata male.

Lorenzo Musu

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