Che si scriva “Ajò” o “aiò” il significato è sempre lo stesso e le teorie sono diverse. “Ajò” è senza dubbio una delle parole sarde più note, forse la più nota, nel mondo. Si utilizza in tutte le varianti della lingua sarda, nel campidanese, nel nuorese, nel logudorese, ma anche nel sassarese, nel gallurese e addirittura, viene utilizzata anche in Corsica. Conosce accezioni differenti a seconda del contesto. Viene usata col significato di:

  • «Andiamo!»
  • «Forza!»
  • «Su, dai»

Un esempio: «Ajò a mangiare» (andiamo a mangiare!). Viene utilizzato anche per rispondere ad arroganti e bugiardi. Ipotizziamo di parlare con un pescatore che enfatizzi troppo le dimensioni del pesce appena pescato: in questo caso “ajò” si utilizza per dire: «Ma dai, ma che dici!».

A livello di origini abbiamo due teorie preponderanti.

  • Secondo la prima, il termine “ajò” potrebbe derivare dal verbo latino “ire” (andare).
  • La seconda riconduce le origini di “ajò” a un periodo storico precedente a quello latino. Seconda questa teoria, infatti, “ajò” potrebbe derivare dall’assiro “aḫû”, che significa “essere fratelli”, “stare insieme”, “essere amici”.
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