I disastri connessi ai cambiamenti climatici causati dalle attività umane sono stati al centro di un convegno dibattito che oggi ha visto di fronte a Carbonia gli studenti della città e dell'istituto tecnico superiore Aniogy e i massimi dirigenti (nonché scienziati) regionali di Legambiente. "C'erano una volta le mezze stagioni", il titolo dell'evento, ha posto l'accento sulle responsabilità dell'uomo nell'immissione in atmosfera dei quantità non più sopportabili di anidride carbonica.

«Quella ai cambiamenti climatici – ha analizzato Giorgi Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente - è una sfida che preoccupa soprattutto pe rle future generazioni: la temperatura si eleva e il clima, da non confondere con le previsioni meteo a breve termine, muta rapidamente».

Fra le conseguenze connesse alla produzione di energia, come analizzato da Anna Musinu, ufficio di presidenza di Legambiente, l'effetto serra e l'innalzamento dei livelli del mare.

Le proiezioni di come potrebbero essere fra 60 anni il golfo di Oristano e di Cagliari (ampie parti coperte dalle acque)  ha senza dubbio ingenerato negli studenti stupore e apprensione. «Ogni ente pubblico - ha anticipato l'assessore comunale all'Ambiente Manolo Mureddu - è chiamato per quanto di sua competenza a mettere in atto azioni virtuose per ridurre subito l'impatto ambientale». 

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