"Mi piacerebbe che fosse una cerimonia più partecipata perché l'enormità degli eventi della Corazzata Roma rappresentano un momento della nostra storia nazionale dei più bui e tuttavia lo stesso nel quale cominciò ad avvicinarsi l'aurora della nuova Italia, grazie a chi fece allora la scelta giusta e a quanti assieme a lui pagarono con la loro vita".

Così l'ex ministro alla Difesa Arturo Parisi alla commemorazione dell'affondamento della Corazzata Roma e della navi da Noli e Vivaldi.

Stamattina la cerimonia del 74esimo anniversario davanti al monumento ai caduti nel Lungomare Balai con lo sguardo rivolto nel Golfo dell'Asinara nel punto dove la nave ammiraglia affondò il 9 settembre 1943 portandosi con sé 1.393 marinai insieme al comandante della nave Adone del Cima e al comandante delle forze navali, l'ammiraglio Carlo Bergamini.

Nello stesso giorno nelle acque dell'arcipelago della Maddalena, i cacciatorpedinieri da Noli e Vivaldi venivano affondati causando 270 vittime.

Dopo la funzione religiosa officiata da don Gavino Sini, la lettura della preghiera del marinaio da parte di Antonello Urru, consigliere nazionale dell'Assozione nazionale marinai d'Italia, promotrice dell'iniziativa.

In seguito la deposizione della corona da parte dell'assessore alla Cultura Alessandra Vetrano.

Momento cruciale l'intitolazione ufficiale della piazza ai "Caduti 9 settembre 1943" e il reading letterario a conclusione della cerimonia a cui hanno preso parte i reduci, i familiari delle vittime e le autorità civili e militari.

Un giorno simbolico organizzato dall'Amni e dall'associazione Reduci e familiari Corazzata Roma in collaborazione con il documentarista Roberto Barbieri.
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