Oltre a sa Coga e all’Accabadora, nel patrimonio dei miti e delle leggende della Sardegna sono presenti altre figure femminili che incutono paura e inquietudine perché legate a maledizioni e ad oscure dicerie. Tra queste ci sono Panas.

La leggenda delle Panas in Sardegna – Secondo la leggenda, le Panas sono gli spiriti senza pace delle donne morte al momento del parto. Nell’immaginario popolare sono anime ricoperte da un lenzuolo bianco macchiato di sangue.

Nella notte – proseguono le antiche storie – le Panas si aggirano per i paesi e le campagne, alla ricerca di fonti o corsi d’acqua dove poter lavare il loro abito.

Secondo alcune versioni la loro “condanna” dura solo sette anni dal momento della morte. Secondo altre, invece, la maledizione che le ha colpite è eterna.

Il ruolo della Panas nella cultura sarda – Come molte altre leggende, anche quella delle Panas nasconde, dietro alla sua crudezza, un significato didascalico. Le storie sulla Panas sarebbero infatti nate per “spaventare” le donne in dolce attesa e per dissuaderle dall’affaticarsi troppo o dal restare per troppo tempo fuori casa durante il periodo della gravidanza. 

Panas, tra terrore e rispetto – Come detto, le storie che hanno come protagoniste le Panas fanno parte del grande patrimonio delle leggende sarde “nere” e oscure con protagoniste figure femminili. Ma, a differenza, ad esempio, di Sa Coga o di Maria Farranca, le Panas suscitano non solo terrore, ma anche una sorta di pietoso rispetto: altro non sono, in fondo, che sventurate giovani che hanno perso la vita dando alla luce il loro bambino.

(Unioneonline/l.f.)

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