La votazione dell'aula sulla decadenza di Berlusconi potrebbe quindi slittare a novembre, visto che la conferenza dei capigruppo ha definito il calendario dei lavori fino al 31 ottobre. La relazione sul leader Pdl codannato per frode fiscale, redatta dal presidente della Giunta per le elezioni Dario Stefàno (Sel) e votata ieri sera in Giunta a maggioranza, non sarebbe stata ancora formalmente trasmessa al presidente del Senato Pietro Grasso, ragione per cui la capigruppo non avrebbe trattato la questione.

IL VOTO - Intanto sale la tensione sulla scelta del voto, palese o segreto. Anche qui, decisione rinviata al 29 ottobre quando si riunirà nuovamente l'organismo di Palazzo Madama. E' stata invece scartata la proposta di abolire completamente il voto segreto - lanciata qualche settimana fa dai parlamentari grillini. Discorso diverso è quello sulle modalità di voto. A favore dello scrutinio segreto Pdl e Scelta Civica. Posizione diversa quella del Pd, favorevole al voto palese. Perché - sostengono i democratici - non si tratta di un voto che riguarda persona (per cui è prevista la segretezza), ma sulla composizione del Senato.

PDL ALL'ATTACCO DEL PD - "Scelgono la barbarie", ha commentato Capezzone. E Bondi rincara la dose: "Il fatto che il Pd si dichiari a favore del voto palese, a dispetto del regolamento vigente, della prassi parlamentare e dei principi più elementari posti a salvaguardia della libera coscienza dei parlamentari, è una vergogna e si spiega solo con la volontà da parte del Pd di mettere in discussione quel minimo di coesione e di rispetto reciproco su cui si può fondare una alleanza di governo". Non ha dubbi Pierferdinando Casini: "Se si interpellassero 100 presidenti delle assemblee parlamentari neppure uno direbbe che la decadenza di Berlusconi può essere votata a scrutinio palese. In linea teorica - ha aggiunto il leader dell’Udc - il voto palese si potrebbe anche fare, ma il regolamento del Senato in questi casi tutela il segreto e va applicato. I principi - ha concluso Casini - non possono essere rispettati in modo più o meno disinvolto a seconda delle persone".
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