Un lungo e accorato discorso su “da farsi” per la Sardegna. Ma sindacati e rappresentanti dei lavoratori non sono stati citati. Arriva così la reazione della Cgil, piuttosto infastidita,  dopo le dichiarazioni programmatiche della governatrice Alessandra Todde, pronunciate in Consiglio regionale.  

«È decisamente spiacevole e molto preoccupante che non ci sia alcun riferimento al dialogo con tutte le parti sociali, neanche una parola sulle rappresentanze dei lavoratori che sembrano proprio non esistere, nemmeno quando la presidente affronta il capitolo Lavoro, nel quale cita invece la necessità di lavorare fianco a fianco – testuali parole - “con la nostra classe imprenditoriale”»: l’accusa è del segretario regionale del sindacato, Fausto Durante. 

C’è da chiedersi «se sia una grave svista alla quale porre immediatamente rimedio»,  aggiunge Durante, «oppure sia un segnale definitivo a conferma della mancata risposta della presidente alla richiesta di incontro inviata già il 22 marzo scorso, 48 giorni fa, insieme a Cisl e Uil, rimasta a oggi senza riscontro di alcun tipo».

Da quanto emerge, quindi, il rapporto tra vertici della Regione e sindacati non nasce sotto una buona stella. 

La Cgil apprende dal testo che sulle politiche sociali la presidente dice di voler coinvolgere il terzo settore e le comunità locali, nel capitolo conoscenza e cultura parla di una legge quadro su Istruzione e Formazione attraverso il confronto con le istituzioni scolastiche e lo Stato centrale. E ancora, nel capitolo sviluppo economico e sociale sostenibile, il ruolo cruciale è affidato a imprese e Regione, nel capitolo che riguarda il nuovo Sistema Sardegna si dice di voler rinnovare la pubblica amministrazione, semplificare i processi e potenziare la digitalizzazione con una riforma che prevede il forte coinvolgimento dei cittadini. «Quanto alla valorizzazione e incentivazione del personale sanitario e al miglioramento delle condizioni di lavoro non si capisce con chi lo si voglia discutere», si legge in una nota, «perché, anche qui, il sindacato non è mai citato».

Nelle ultime parole,  conclude Durante, «la presidente indica un nuovo futuro che implica un cambiamento profondo di mentalità ed è esattamente quanto ci aspettiamo e le abbiamo già chiesto pubblicamente subito dopo la sua elezione, come segnale di netta discontinuità rispetto alla passata legislatura».

© Riproduzione riservata