Dalle 7 di oggi sono scattate le 24 ore di sciopero indetto dai lavoratori dell'Ilva contro i 4mila esuberi a livello nazionale annunciati dalla nuova proprietà, la cordata da Am Investco Italy, e le nuove condizioni di inquadramento contrattuale dei lavoratori.

L'agitazione, indetta da Fim, Fiom, Uilm e Usb, coinvolge gli operai non solo dello stabilimento di Taranto, ma anche di altri siti come quello di Cornigliano (Genova), dove i lavoratori si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento dalle 5 di questa mattina per poi formare un corteo verso la prefettura.

Ufficialmente invece non sono previste manifestazioni nella città pugliese.

Secondo fonti sindacali, l'adesione allo sciopero tra gli operai di primo turno è quasi totale.

Oggi alle 12 al ministero dello Sviluppo Economico a Roma ci sarà il nuovo vertice tra la proprietà e sindacati proprio sull'occupazione di tutto il gruppo dell'acciaio.

Fiom-Cgil ha deciso di non partecipare al confronto, restando in piazza con gli operai.

IL PIANO DI AM INVESTCO ITALY - In un incontro con i sindacati venerdì scorso Am Investco Italy - partecipata Arcelor Mittal e Marcegaglia - ha quantificato in circa 4mila gli esuberi su un totale di 14.200 addetti totali del gruppo, di cui 3.330 nel sito di Taranto.

Il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha però rassicurato i lavoratori, dichiarando: "Non ci sarà alcun licenziamento perché tutti quelli che non saranno assorbiti dalla società del nuovo investitore resteranno dipendenti dell’Ilva in amministrazione straordinaria e saranno impiegati per le attività di bonifica e risanamento ambientale nelle zone attorno il perimetro aziendale".

Ha poi aggiunto: "È un percorso nuovo, capisco la preoccupazione, ma c’è impegno del governo a richiamare l’investitore agli impegni presi e ad andare possibilmente oltre, confrontandosi con il sindacato".

(Redazione Online/F)

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