Gli Enti Locali della Sardegna sono tra i più veloci nel saldare le fatture alle imprese. Nel 2023, infatti, i Comuni sardi hanno pagato i lavori pubblici eseguiti in una media di 24 giorni, ben 6 sotto il limite imposto dalla Direttiva Comunitaria sui pagamenti che impone infatti 30 giorni come termine ordinario di pagamento per tutti i settori della PA.

Questi dati pongono l’Isola al quarto posto nazionale per velocità, nella classifica aperta da Veneto (20 giorni), e poi Friuli e Trentino (22). 

È quanto emerge dall’ultima analisi sui “Tempi di pagamento dei Comuni”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna su dati MEF-RGS dell’anno appena concluso.

I dati comunali più recenti evidenziano come sui 375 Comuni isolani, ben 242 pagano entro i 30 giorni (il 64,5%), 124 entro i 60 giorni (il 33,1%), 8 arrivano a 90 (2,1%) e solo 1 tocca i 180 (0,3%).

I paesi della provincia di Sassari risultavano i più virtuosi, seguiti da quelli del Sud Sardegna con 29 di media, Nuoro con 32 e Oristano e Cagliari con 35.

«La velocità media dei pagamenti che abbiamo rilevato è positiva – commenta Fabio Mereu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ma ci sono ancora imprenditori sardi che ricevono ciò che dovrebbero oltre i 30 giorni, costringendoli ad attingere da risorse proprie o, peggio, ad indebitarsi con il sistema bancario. Per questo è necessario sostenere quelle Amministrazioni Locali che non riescono a rispettare i termini della Direttiva».

«Al di là dei dati positivi – continua Mereu – la nostra proposta è chiara: è sempre più necessaria la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese fornitrici della stessa PA».

(Unioneonline/v.l.)

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