Un pil procapite così basso la Sardegna non lo registrava da vent'anni. Un segno meno che piazza l'Isola tra le regioni più povere d'Europa. Il bollino rosso arriva dal 24esimo rapporto Crenos, presentato questa mattina alla Facoltà di Ingegneria a Cagliari, che ha comunque segnalato anche più di una nota positiva: tra queste il balzo in avanti registrato nell'ultimo anno da Agricoltura e Turismo. "Non siamo usciti dalla fase recessiva - rivela Barbara Dettori del Crenos - anche se i segnali confortanti non mancano, come l'aumento dei consumi di beni durevoli (auto, mobili, etc), segnale di una fiducia sul futuro mostrata dalle famiglie".

Confortante anche il +10% con cui le presenze turistiche hanno chiuso lo scorso anno e l'aumento di valore aggiunto registrato dal comparto agricolo.

Buone notizie, infine, anche dalle imprese, in crescita nel 2016, "ma ancora troppo piccole per poter contribuire al tasso occupazionale - dice Dettori - e ambire a una ulteriore crescita".
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