Fiat Chrysler chiude il 2016 con numeri estremamente positivi.

Il gruppo guidato da Sergio Marchionne mette infatti a segno un utile netto "adjusted" (cioè modificato in base ai principi contabili) in aumento del 47% a 2,5 miliardi di euro. Mentre l'utile netto si attesta a 1,8 miliardi: un risultato da record, considerato che nel 2015 lo stesso dato si era fermato a 93 milioni di euro.

Le cifre provengono dalla relazione al bilancio 2016 approvata oggi dal consiglio di amministrazione di Fca.

Secondo la nota, i ricavi netti sono stati pari a 111 miliardi di euro, in linea con il 2015. L'ebit (reddito operativo aziendale) si è mostrato in progresso del 26%, a quota 6,1 miliardi, con un margine di crescita di 120 punti base al 5,5%. E l'indebitamento netto si è invece ridotto a 4,6 miliardi, in calo di 500 milioni rispetto a un anno prima.

La liquidità disponibile a fine 2016 resta forte, pari a 23,8 miliardi di euro.

A determinare la performance positiva per il gruppo italo americano - spiega la nota – sono i risultati conseguiti nell'area Nafta (Nord America, margine in crescita dal 6,4% al 7,4%) e il miglioramento di tutti i settori: in particolare, della regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e di Maserati (margine più che raddoppiato al 9,7%), che ha visto un forte incremento delle consegne grazie al lancio del nuovo modello Levante.

Quanto agli obiettivi per il 2017, Fca punta a ricavi netti tra 115 e 120 miliardi di euro, un ebit adjusted superiore ai 7 miliardi, un utile netto adjusted oltre 3 miliardi e un indebitamento industriale inferiore ai 2,5 miliardi. "I target per il 2017 – si legge nel comunicato - confermano la convinzione del gruppo nel raggiungimento degli obiettivi per il 2018".

Intanto, nel 2016 le consegne globali sono state pari a 4.720.000 veicoli, in linea con l'esercizio precedente, e con Jeep che ha segnato un incremento del 9% (a 1.424.000 veicoli). La fetta di mercato in Europa è aumentata di 0,4 punti (al 6,5%). Confermata la leadership in Brasile, con una quota del 18,4%; stabile la presenza negli Usa, con il 12,6%.

"Siamo al 60% del piano fissato al 2018", ha dichiarato Marchionne, aprendo la conference call con gli analisti.

A proposito dell'indagine avviata dalle autorità americane sulle emissioni diesel di alcuni modelli del gruppo, l'amministratore delegato di Fca ha poi spiegato che "stiamo portando avanti un confronto intenso con l'Epa, e la discussione procede bene. Speriamo in una rapida conclusione".
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