Gli Inca la chiamavano "la madre di tutti i semi". La quinoa è uno pseudocereale, pianta simile agli spinaci ma con semi che macinati danno una farina.

E se le quotazioni del frumento e dei cereali si sono abbassate, quelle della quinoa hanno avuto un boom. Basti dire che in un decennio i produttori peruviani sono passati ad incassare da 300 a 2.700 dollari a tonnellata.

Il Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari organizza giovedì 14 giugno nell'azienda sperimentale di Ottava (alle 10.30) l'incontro inaugurale del progetto "Innoquinoa - Valorizzazione e messa a punto della coltivazione della quinoa per la creazione di prodotti tradizionali da forno innovativi con e senza glutine".

Il progetto è promosso e finanziato da Sardegna Ricerche e vede coinvolte al momento dodici imprese di quattro province sarde. Il responsabile scientifico è Costantino Fadda.

"Innoquinoa" parte dalla specifica esigenza delle aziende agrarie isolane di trovare colture alternative che consentano di diversificare l'offerta rispetto a quella tradizionale. Le colture ricercate devono poter essere coltivate utilizzando lo stesso parco macchine usato per i cereali e garantire una migliore remunerazione.

L'obiettivo sarà conseguito attraverso le seguenti attività di progetto: valutazione dell'adattabilità della quinoa in differenti aree della Sardegna e ottimizzazione delle pratiche agronomiche da adottare; formulazione di prodotti da forno (pane e dolci) con farina di Quinoa e ottimizzazione del processo produttivo; promozione sui mercati dei prodotti da forno innovativi, disseminazione dei risultati e trasferimento delle conoscenze acquisite alle aziende della Sardegna.
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