"Condivisione", "storia", "fede", "progresso" e "passione": sono queste le parole chiave che hanno caratterizzato, questa mattina a Cagliari, la presentazione in Municipio della 362esima festa di Sant'Efisio.

Accanto al sindaco Massimo Zedda e all'assessore alle attività produttive e turismo Marzia Cilloccu, presenti nell'occasione donne e uomini in abiti tradizionali, tanti cittadini e l’Alter Nos Lino Bistrussu.

Tutti pronti a celebrare il martire e guerriero – e "con un particolare pensiero a quanti soffrono e fuggono dalla guerra in Siria, il Paese da cui proveniva anche Efisio", ha tenuto a precisare Zedda - che fra poco meno di due settimane vedrà il suo simulacro in viaggio verso Nora, passando per Giorgino, Capoterra, Villa San Pietro, Sarroch e Pula e per poi fare rientro, il 4 maggio, nella chiesetta di Stampace.

A celebrare l'edizione 2018 sono 105 i Comuni rappresentati, con 90 associazioni di devoti in abiti tradizionali, 3153 devoti lungo il percorso e 2605 devoti a piedi. A rappresentare 32 subregioni storiche della Sardegna saranno 106 devoti in abito tradizionale, 19 traccas, 39 associazioni di cavalieri in abito tradizionale e 56 miliziani di scorta al cocchio del Santo, per un totale di 247 devoti a cavallo. Coinvolti anche dodici cori polifonici e 5 associazioni di strumentisti.

Fitto il programma religioso, e tra gli eventi collaterali la mostra "Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei" in programma alla Cittadella dei Musei sino al prossimo 30 settembre. Nei locali ex Isola al Bastione santa Croce sino al prossimo mese di giugno sarà invece possibile fruire della rassegna che dona particolare risalto alle sonorità che ogni anno caratterizzano la Festa.

Imponenti, come ormai prassi a seguito dell'emanazione della Circolare Gabrielli, anche le misure di sicurezza disposte lungo il percorso.

L'iniziativa per il decimo anno consecutivo ha il patrocinio della Commissione Nazionale per l'UNESCO che ne riconosce l'alto valore per la tutela e la promozione del patrimonio etnografico e culturale popolare.

(Unioneonline/v.l.)

Il servizio del Tg di Videolina:

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