Il racconto della storia della corsetteria sarda in un'esposizione che raccoglie una raffinata selezione di manufatti storici.

Si apre il 22 marzo al THotel di Cagliari "A misura di donna", rassegna per le cure di Giovanni Ottonello, Alberico Guerzoni, Tramare e TArt e organizzata grazie alla preziosa collaborazione dell'Istituto Europeo di Design.

La narrazione visiva scelta per l'occasione permette di osservare l'unicità stilistica dei prodotti cogliendo le caratteristiche di ingegno sartoriale con le quali sono costruiti, i motivi decorativi, ammirandone al contempo il posizionamento sul corpo mediante una serie di manichini allestiti con vesti complete.

I busti sono considerati, in Sardegna, gli indumenti più distintivi dell'intero sistema vestiario tradizionale, mutuati dalle strutture rigide del palinsesto dell'abbigliamento aristocratico europeo dei secoli trascorsi che arrivano al Cinquecento.

Per il loro valore intrinseco, economico e semantico, dovuto all'uso di tessili preziosi, alla presenza di ricami e decorazioni metalliche, alla resistenza, sono tra i capi più tramandati del corredo muliebre.

Le cromie sono quelle dei tessuti di pregio con cui sono rivestiti o confezionati, come broccati, lampassi e velluti lisci oppure operati, con particolare predilezione alla scelta di motivi decorativi di immaginario floreale.

La mostra è accompagnata da un percorso parallelo volto a far conoscere il "dietro le quinte" di questa straordinaria arte: un maestro artigiano, Antonio Giuseppe Piroddu, racconta con materiali e strumenti i passaggi fondamentali di costruzione della corsetteria popolare. La partenza è dalle materie prime, per passar poi alla modelleria e alla confezione, sino ad entrare nel mondo ormai elitario e affascinante dell'arte del ricamo.

La rassegna, aperta sino al 20 maggio (tutti i giorni, dalle 9 alle 23), è ad ingresso libero.

(Unioneonline/v.l.)
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