La misteriosa scrittrice Elena Ferrante ha scelto di esordire, nella rubrica fissa settimanale che terrà sull'inserto del quotidiano inglese "The Guardian", raccontando il suo primo amore.

"Aveva 17 anni e io 15 - scrive l'autrice de 'L'amica geniale' e di altri romanzi di successo in tutto il mondo - Ci vedevamo ogni giorno alle sei del pomeriggio". Una prima volta, dice la Ferrante, di quelle cui "guardiamo sempre" con "eccessiva indulgenza". Ma le prime volte sono basate "sull'inesperienza, e quindi di solito non hanno molto successo, le ricordiamo con simpatia, con rammarico. Sono inghiottite da tutte le esperienze successive, dalla loro trasformazione in abitudine, eppure attribuiamo loro il potere dell'irripetibile".

"Siamo andati in un vicolo isolato dietro la stazione degli autobus. Mi ha parlato, ma non molto; mi ha baciato, ma non molto; mi ha carezzata, ma non molto. La cosa che più gli interessava era che io lo accarezzassi. Una sera - era sera? - L'ho baciato come mi sarebbe piaciuto che avesse baciato me. L'ho fatto con un'intensità così avida e spudorata che in seguito ho deciso di non vederlo più".

E ricorda: "Certamente ho amato quel ragazzo fino al punto in cui, vedendolo, ho perso ogni percezione del mondo, e mi sono sentita vicino allo svenimento, non per debolezza ma per eccesso di energia". Ma lui, dice la scrittrice, "mi trovò superflua e fuggì perché aveva altre cose da fare".

(Unioneonline/D)
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