Il ritratto di Papa Leone X de' Medici, opera tra le più celebri di Raffaello Sanzio, finisce in "cura" e verrà sottoposto ad una serie di analisi sofisticate prima del restauro "in previsione delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte dell'artista nel 2020".

Ad annunciarlo è Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi, dove il capolavoro è conservato. Le prime indagini scientifiche sul dipinto sono state già condotte all'Opificio delle Pietre Dure, nei cui laboratori fiorentini avverrà il restauro.

In previsione indagini non invasive sui pigmenti della pittura. Saranno inoltre effettuate la scansione digitale e l'analisi 2D e 3D per acquisire modelli e immagini scientifiche utili alla documentazione oggettiva e di alta qualità delle fasi del restauro.

Marco Ciatti, soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure, ha infatti sottolineato che, insieme al "risanamento" della tavola, l'intervento consentirà anche un ampliamento delle conoscenze

sull'opera.

Il progetto potrà avvalersi del confronto con i dati tecnici derivanti dai numerosi restauri e studi su Raffaello compiuti dal laboratorio dell'Opificio a partire dalle dieci opere trattate per la mostra "Raffaello a Firenze" del 1984, seguite poi dai restauri alla Madonna del Baldacchino (1991), alla Madonna del Cardellino (2008), alla Muta (20015) e alla Madonna dell'Impannata, attualmente in mostra all'Albertina di Vienna dopo l'intervento appena concluso.

Il restauro sarà effettuato da Oriana Sartiani, per la pellicola pittorica, coadiuvata da Roberto Bellucci per le indagini diagnostiche. Alla risoluzione dei problemi di tensione lignea del supporto lavorerà Andrea Santacesaria, con la collaborazione di Ciro Castelli.

(Redazione Online/v.l.)
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