Entro il 2100 la metà delle specie presenti in natura potrebbe scomparire per sempre.

È la rivelazione choc di un gruppo di biologi, ecologi ed economisti che si riuniranno domani alla Pontificia Accademia di Roma per parlare delle possibili soluzioni per salvare la biosfera del nostro Pianeta.

E non si tratta solo di creature conosciute, come tigri e rinoceronti, ma anche di tantissime altre forme di vita meno note, tra animali e piante, indispensabili per fornire agli esseri umani cibo e medicine, o essenziali per purificare l'acqua e l'aria, assorbendo le emissioni inquinanti.

"I Paesi occidentali ricchi stanno distruggendo l'ecosistema a un ritmo che non ha precedenti", ha detto il biologo Paul Ehlrich della Stanford University.

A fargli eco, Peter Raven, del Missouri Botanical Garden: "All'inizio del prossimo secolo ci troveremo di fronte al rischio di perdere metà della nostra fauna selvatica, che è una minaccia ancora maggiore dei cambiamenti climatici, perché le estinzioni sono irreversibili".

L'incontro nella Capitale fa parte di una serie di meeting sui temi ecologici voluti da Papa Francesco, che ha fatto del rispetto per l'ambiente e della lotta alla povertà uno dei principi cardine del suo pontificato.
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