"Resiste" François Fillon, il candidato conservatore alla presidenza francese travolto dallo scandalo sul presunto lavoro fittizio della moglie Penelope, assunta come sua collaboratrice quando lui era in Parlamento.

Non si dimette e rilancia: "Affronto un attacco di violenza inaudita, capisco gli interrogatori e il bisogno di chiarire, ma non ho mai violato la legge", ha detto in una conferenza stampa convocata nella sede del suo partito a Parigi per rispondere proprio sul cosiddetto "Penelopegate".

Le retribuzioni, ha continuato Fillon, erano "perfettamente giustificate".

E ancora: "non ho nascosto nulla, tutto era legale", ha ribadito. Aggiungendo: "L'assenza di un badge e di un account di posta elettronica non provano niente, mia moglie mi ha aiutato in tante azioni modeste, nell'ombra, che sono indispensabili alla democrazia locale".

Poi le scuse: "Lavorando con mia moglie e i miei figli ho privilegiato una collaborazione che genera sfiducia: è stato un errore e chiedo scusa ai cittadini", ha detto.

"Lavorare con a fianco la propria famiglia è una pratica ormai rifiutata dai francesi, sul piano morale questo mi mette di fronte alla mia coscienza e alla popolazione, solo a loro, non ai media a cui non spetta giudicare".

Poi la chiusura, sulle elezioni: "Questa sera inizia una nuova campagna, sono l'unico che può portare a una ripresa nazionale e non mi faccio spaventare dai sondaggi".

Che dicono che i favoriti per andare al ballottaggio sono l'indipendente Macron e la leader del Front National Marine Le Pen.
© Riproduzione riservata