"Non sono stato io, è stata la mia ex compagna": è l'accusa che Raimondo Caputo, detto Titò, ha rivolto, durante il processo che lo vede accusato dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, a Marianna Fabozzi, che deve rispondere invece di concorso in abusi sessuali compiuti dall'uomo.

Al termine dell'udienza odierna, in Corte d'assise a Napoli, Caputo ha ripetuto che a lanciare nel vuoto la bimba, al Parco Verde di Caivano, nel 2014, è stata la Fabozzi.

"Mi trovavo per strada e stavo mangiando una pizzetta - ha detto l'imputato - quando Fortuna è precipitata. Ho preso l'ascensore e sono salito al settimo piano: a casa c'erano Marianna e la figlia, e Marianna aveva tra le mani la bicicletta di Fortuna".

Prossima udienza il 18 gennaio, con l'interrogatorio di molti testimoni.

LA MAMMA DI FORTUNA, "VOGLIO LA VERITÀ" - VIDEO:

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