A fine gennaio, come accade da 25 anni, l’italico tifoso di rugby sogna una nazionale in grado di coprirsi di gloria nel torneo più antico del mondo. Il tifoso tricolore è capace di portare infinita pazienza, trascorrere anni senza alcuna gioia, riuscire a vedere pinte mezzo piene nel vuoto assoluto di sconfitte desolanti. Il 3 febbraio comincia il 6 Nazioni 2024. All’Olimpico arriva l’Inghilterra e non è una buona notizia. Eppure forse insieme alla Scozia è la meno accreditata per la vittoria finale, dopo gli azzurri of course.

L’Italia riparte dopo un mondiale con due vittorie, come da previsione contro Namibia e Uruguay, e due sconfitte, pesantissime contro All Blacks e Francia. Si sono novità in panchina.

L’Italia ha un nuovo commissario tecnico, il primo argentino della storia, Gonzalo Quesada, con apprendistato in Francia e testa all’anglosassone. Con lui ci sarà una squadra più attenta al gioco al piede, più solida in difesa, magari meno disposta a rischiare. Staff arricchito, leadership condivisa tra 3-4 atleti con Lamaro che resta capitano.

Partenza più che impegnativa: Inghilterra in casa, Francia e Irlanda in trasferta. Il rischio di trovarsi a zero punti dopo tre partite è più che concreto. Gli irlandesi sono al posto numero due del ranking, i francesi trovano divertente sfogare su gli azzurri la frustrazione per un mondiale in casa andato malissimo. E non ci sarà Dupont, costretto a giocare con la Francia a 7 in vista delle Olimpiadi.

La prima italiana è costruita sul blocco Benetton, in gran spolvero nei tornei europei, 17 atleti, 9 vengono da squadre estere, 8 dalle Zebre. A livello di franchigie le cose vanno un po’ meglio e, pur sapendo che non avremo i due piloni destri più forti, perché infortunati, Ferrari e Riccioni, possiamo presentarci con qualche consapevolezza in più. Vincere aiuta, a tutti i livelli.

Per il rugby europeo sarà un Six Nations di transizione. Alcuni dei più forti giocatori del torneo non ci saranno. Niente Sexton (Irlanda), ritiratosi, Dupont (Francia), Farrell (Inghilterra), anno sabbatico e in procinto di andare all’estero a giocare, Rees-Zammit (Galles), che ha deciso di insegue l’ovale del football nella NFL, Alun-Wyn Jones (Galles) e Stuart Hogg (Scozia), fine carriera. Caccia quindi ai nomi nuovi, ai ventenni come Bielle-Biarrey, ala della Francia. Tra gli italiani possibili sorprese Menoncello e Zuliani, oltre la star Capuozzo, che arriva al Sei Nazioni annunciato da una strepitosa meta con il suo Tolosa nel campionato francese.

Ma tatticamente cosa potrebbe cambiare nell’Italia? Lo ha spiegato il centro della Benetton e degli azzurri Nacho Brex: “Il gioco al piede, che sarà modificato. Il gioco d’attacco invece non cambierà molto. Dai prossimi giorni credo che inizieremo a studiare in maniera più approfondita anche i nostri avversari, per ora stiamo lavorando su di noi. C’è tanto entusiasmo, un gruppo di nuovi allenatori porta sempre tanta energia e tanta voglia. È un messaggio che anche lo staff vuole trasmetterci e si vede in ogni tipo di allenamento: dal campo alla palestra”. Per gli azzurri sarebbe molto importante vincere “almeno” una partita in quanto consentirebbe di scalare una posizine nel ranking mondiale permettendoci di entrare nelle prime dieci.

Il World Rugby Ranking, a poco meno di una settimana dall’inizio del Sei Nazioni 2024, vede il Sudafrica campione del mondo davanti a tutti. Gli Springbooks guidano la classifica con 94.54 punti davanti all’Irlanda, seconda in graduatoria e detentrice del Torneo che battezzerà con il suo esordio a Marsiglia, venerdì 2 febbraio con la Francia.

La Nuova Zelanda, finalista ai mondiali francesi, occupa la terza posizione mentre l’Australia del neo coach Joe Schmidt si trova al nono posto davanti alle isole Fiji, grandi protagoniste al Campionato del Mondo 2023.

Nella Top 10 del Ranking mondiale si trovano anche Inghilterra, Scozia e Galles, rispettivamente al quinto, sesto e ottavo posto. Galles e Scozia sono divise in classifica da poco meno di tre punti e si affronteranno nella prima giornata.

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