L'Indonesia, lo Stato-arcipelago più grande del mondo con 17.507 isole, rischia di riavvicinarsi al suo peggior passato: Prabowo Subianto, 72 anni, generale in pensione, genero del sanguinario Suharto salito al potere nel 1965 con un colpo di Stato e morto nel 2008, si è proclamato vincitore delle Politiche 2024, le quinte elezioni del Paese dopo la fine della dittatura nel 1998.

Lo spoglio di tutte le schede nel quarto Stato più popoloso del mondo (dopo Cina, India e Stati Uniti, con 279 milioni di abitanti) finirà tra un mese. I sondaggi danno Subianto in vantaggio, tra il 55 e il 59 per cento, quindi sopra quella soglia del 50 che viene chiesta dalla legge elettorale per vincere le elezioni. Servirà aver preso anche il 20 per cento delle preferenze nella metà delle trentotto province in cui l’Indonesia è divisa. Non fosse altro che dalle urne usciranno i nomi dei ventimila rappresentanti governativi spalmati in un milione e 905mila metri quadrati di territorio, pari a quasi 80mila volte la Sardegna.

Sul presidente in pectore, non si può certo dire che abbia un buon curriculum: Subianto ha inanellato pure l'espulsione dall'Esercito nazionale. Era la fine degli anni Novanta e fu accusato di aver fatto rapire e torturare alcuni attivisti anti-governativi. Oggi come allora il 72enne, che spesso indossa abiti militari, non viene considerato un cultore della democrazia: è conclamata la sua vicinanza ai gruppi islamici che nel Paese si ergono a polizia morale. L'intolleranza promossa a regola di Stato. Per convincimento religioso.

Subianto è il ministro della Difesa uscente. Cinque anni fa venne scelto a sorpresa da Joko Widodo, l'uomo vicino al popolo, il liberal democratico vincitore delle ultime due elezioni politiche indonesiane proprio contro Subianto, il nazionalista molto a destra. Poi nel 2019 la decisione improvvisa di tendere la mano al generale in pensione, rivale storico. E chissà se è da allora che Widodo ha dovuto cominciare a subire i diktat di quelle élite del potere di cui Subuianto è sempre stato espressione e contro la quale Widodo si era candidato, vincendo la prima volta nel 2014.

Ci sono molti segnali che fanno pensare all'imposizione di un accordo sottotraccia. I tasselli del mosaico sono diversi e si possono mettere insieme in ordine di tempo. L'ultimo riguarda proprio il ticket elettorale: Subianto si è candidato a questa tornata elettorale proponendo come vicepresidente il figlio maggiore di Widodo, il 36enne Gibra Rakabuminf Raka. L’erede del presidente uscente ha potuto presentarsi come numero due solo perché il più alto Tribunale dell'Indonesia, guidato da un suo zio, precisamente un cognato del padre, ha cambiato le regole delle candidature. L'abito sartoriale è presto detto: l'età massima per correre alle Politiche è stata abbassata a 35 anni col vincolo di aver fatto almeno una volta il sindaco. Esattamente il profilo politico di Gibra Rakabuminf Raka che di anni ne ha 36 e dal 2021 fa il primo cittadino a Surakarta, nella provincia di Giava centrale, la stessa isola dove a nord c'è la capitale Giakarta e a sud la poverissima Yogyakarta, la città dei templi.

Ma il patto d'acciaio tra il presidente uscente e il nuovo non si limita all'affare di famiglia. Nel 2022 il Parlamento di Giakarta, attraverso la Camera dei rappresentanti, ha approvato la modifica del Codice penale. È stata la virata estremista del Paese. Uno spostamento della libertà individuale su base religiosa che rischia addirittura di entrare in contrasto con la Pancasila, i cinque principi su cui si fonda l'Indonesia. Dove sì il Dio è uno ma pur sempre in un Paese considerato aperto al progresso, alla difesa delle minoranze e contraria a ingiustizie e discriminazioni. Invece Widodo, sempre meno amico del popolo, con quel provvedimento del 2022 ha cominciato a prendere le distanze dalle libertà individuali e sociali. Da quella di culto alla sessuale. Molto in linea con quella polizia morale di cui Subianto è sostenitore.

Il Parlamento indonesiano si era dato tre anni di tempo per completare la riscrittura del Codice.  Sono previste pene severe, con carcere e frustrate, per i non sposati, gli omosessuali e per chi si ribella al governo. Un'impostazione reazionaria, totalmente in linea coi desiderata di Subianto che ha così tutto il tempo, da qui all'anno prossimo, per innaffiare il terreno della repressione. Grazie agli aiutini di Widodo, di fatto sempre al potere per il tramite del figlio. A metà marzo si capirà che aria tira in Indonesia. Subianto, per dirne una, è filorusso.

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