«Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l'inclusione è segno di civiltà».

Così il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Francesco Savino, commenta le affermazioni del generale Roberto Vannacci secondo cui occorrerebbe organizzare classi di scuola apposite per i ragazzi disabili.

Per Savino «la differenza non è un problema ma una risorsa», mentre le classi separate «riproducono i ghetti. La separazione in classi diverse – aggiunge il presidente della Cei – per i fratelli disabili significa che sono da emarginare o guardare con sospetto. E invece loro hanno tante abilità che noi non abbiamo».

Reazioni alle parole di Vannacci – candidato alle Europee con la Lega – sono arrivate anche all’interno della coalizione di centrodestra. 

Particolarmente duro Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia: «Per attrarre una forzata attenzione con sparate ad effetto si può ottenere il risultato di enunciare vere e proprie frescacce», dice il parlamentare azzurro. Aggiungendo: «Questo pare sia accaduto al generale Vannacci parlando di disabilità e diversità; argomenti invece seri che toccano l'intima sensibilità di ognuno a cui occorre dedicare rispetto e comprensione. Elucubrazioni poco da intellettuale e più da capitan fracassa di cui non se ne sentiva proprio il bisogno».

(Unioneonline/l.f.)

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