«Non mi aspettavo una telefonata così solerte da parte del presidente della Repubblica. Ho sentito la vicinanza e l'empatia da parte del capo dello Stato. È stato un momento molto importante per la famiglia di Ilaria che è oggettivamente provata».

Così Roberto Salis, padre della maestra di origini sarde detenuta in Ungheria, racconta la chiamata da parte di Sergio Mattarella, in un colloquio con la Stampa.

«Ha risposto alla mia lettera, inviata solo 24 ore prima, in un tempo brevissimo. È stato molto solerte e questo mi ha fatto sentire davvero la sua vicinanza, la solidarietà con il dramma che la mia famiglia sta vivendo», racconta Salis.

Aggiornamenti sulla vicenda giudiziaria della figlia: «Abbiamo presentato istanza per un ricorso e ora la decisione passa ai giudici di secondo grado, che potrebbero anche rivedere le posizioni». Salis chiede «un'azione da parte dell'esecutivo ma con un piglio diverso». Nello specifico: «La separazione dei poteri in Ungheria è una barzelletta: se il governo italiano farà pressione in modo adeguato può esserci un ripensamento».

Sull’eventualità di una candidatura della figlia alle europee: «Quando e se questa cosa diventerà concreta, allora ci penseremo. Comunque, non spetta a me decidere. Non è di mia competenza».

(Unioneonline)

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