«Beniamino Zuncheddu ha a cuore la sorte e i diritti di tutti i detenuti, quindi è molto felice che Enrico Forti abbia ottenuto di scontare la sua condanna in Italia e che le istituzioni si siano prodigate per favorire che ciò accadesse. Non nasconde però la sua delusione per essere stato totalmente ignorato da quelle stesse istituzioni che sembrano guardare più a ciò che accade nei tribunali esteri che non a come viene amministrata la giustizia in Italia, e non si sono accorte della sua assoluzione con formula piena (per non aver commesso il fatto) dopo quasi 33 anni di carcerazione».

Così Mauro Trogu, l’avvocato dell’ex pastore di Burcei, che ha trascorso oltre trent’anni in carcere dopo una condanna all'ergastolo con l'accusa di essere l'autore della strage di Sinnai del 1991, sentenza annullata dopo una lunga battaglia legale.

Forti, 65enne trentino, è tornato in Italia per scontare la pena dopo 24 anni trascorsi in carcere negli Usa in seguito alla condanna all’ergastolo per l'omicidio di Dale Pike. Dopo la prima notte a Rebibbia, è stato ora trasferito nel carcere di Verona. 

(Unioneonline)

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