Caldo torrido, nel primo pomeriggio si superano abbondantemente i 30 gradi davanti al carcere di Uta dove è arrivato il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia insieme al suo vice Roberto Tartaglia.

Superato il portone della casa circondariale l'ex procuratore generale di Reggio Calabria si è trovato di fronte, nel piazzale, il picchetto d'onore. Ad accoglierlo c'erano anche il provveditore delle carceri sarde Maurizio Veneziano, i direttori dei penitenziari di Cagliari e Oristano Marco Porcu e Pier Luigi Farci. C'era soprattutto da affrontare una questione delicata, anticipata da L'Unione Sarda nei giorni scorsi: il trasferimento nella nuova sezione, che è quasi pronta, di 110 boss della mafia sottoposti al regime del 41 bis. Una questione da definire in tempi rapidi perché i capi di Cosa Nostra dovrebbero giungere entro il prossimo mese di settembre nella struttura dedicata alla memoria del vice brigadiere del corpo degli agenti di custodia Ettore Scalas.
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