Carlos Alcaraz vince il Roland Garros. Annulla tre matchpoint consecutivi a Jannik Sinner e si impone in un match epico, durato 5 ore e mezzo, con il punteggio di 4-6, 6-7, 6-4, 7-6, 7-6 (10-2). È la finale più lunga della storia del Roland Garros.

Per il campione spagnolo è il quinto Slam in carriera, secondo consecutivo a Parigi. Sinner si ferma a un passo dal sogno di riportare in Italia la Coppa dei Moschettieri 49 anni dopo Panatta.

Era la prima finale Slam tra i due tennisti più forti al mondo, e non ha tradito le attese. Cinque ore e mezzo di tennis straordinario, giocato a ritmi forsennati da due fuoriclasse di enorme valore e correttezza, che si sono concessi a vicenda punti anche molto importanti su palle dubbie, senza la necessità di far scendere la giudice di sedia. Una battaglia crudele punto dopo punto, fisicamente brutale, di un livello altissimo, con scambi e colpi straordinari. Un match prima vinto, poi perso, quindi ripreso e infine perso: per qualità di gioco, emozioni, ribaltamenti e occasioni perse, è già destinato ad essere uno dei migliori della storia del tennis. 

Sinner fa quello che deve fare, e lo fa bene. Grande aggressività e solidità da fondo, molto più aggressivo anche in risposta, quando spesso si piazza più avanti rispetto al suo solito per non dare ad Alcaraz il tempo di sciorinare il suo tennis e la possibilità di dominare lo scambio, tanto che a fine partita si contano 45 discese a rete dell’altoatesino contro le 33 dello spagnolo, dato decisamente anomalo rispetto alle caratteristiche dei due. Lo spagnolo a tratti sembra sopraffatto dalla violenza e dalla precisione dei colpi da fondo di Jannik, ma non molla mai, non ha passaggi a vuoto (se non uno piccolo a cavallo tra fine primo e inizio secondo set) e quando si accende per 10-15 minuti diventa ingiocabile.

Alla fine le statistiche recitano 193 punti Sinner, 192 Alcaraz. A Jannik ne è mancato però uno, quello più importante. L’azzurro può rimproverarsi poco, ma può rimpiangere i tre matchpoint falliti nel quarto set quando era avanti per 5-3, 0-40, e il game successivo sul 5-4, quando è andato a servire per il match e ha perso il gioco malamente. Jannik ha anche il merito di rientrare nel quinto e decisivo set quando sembrava finita e aveva molta meno energia dello spagnolo, ma nel supertiebreak Alcaraz gioca oggettivamente sulle nuvole e finisce per prevalere.

L'abbraccio a fine partita (Ansa)

PRIMO SET

Partenza molto combattuta, con game lottatissimi, dopo quasi mezz’ora siamo 2-1. Alcaraz è il primo a mettere la testa avanti piazzando il break al quinto gioco, immediato controbreak di Jannik che sul 5-4 strappa di nuovo il servizio allo spagnolo e porta a casa il primo parziale con il punteggio di 6-4 in più di un’ora.

SECONDO SET

Sull’onda lunga del primo set, un Sinner strepitoso cresce ulteriormente si porta subito 3-0. Poi tiene i suoi turni di battuta senza patemi fino al 5-3, quando Alcaraz con tre risposte super si porta a palla break e la sfrutta, riaprendo il parziale. Si va al tiebreak, dove Sinner è praticamente perfetto. Dominano i servizi fino al 3-2 Jannik, quando l’altoatesino con uno splendido dritto lungolinea vincente allunga. Subito dopo lo aiuta anche Carlitos, con un tentativo di palla corta molto complicato che termina fuori. Sinner si porta sul 6-2 con una seconda robusta e, dopo due setpoint annullati dallo spagnolo chiude 7-4 con un meraviglioso dritto incrociato in corsa. Dopo 2 ore e 11 minuti siamo 2-0 per Jannik.

TERZO SET

Sinner continua a premere sull’acceleratore e piazza immediatamente il break in apertura di terzo set, mentre Alcaraz si rivolge sconsolato al suo angolo, in cerca di soluzioni per contrastare l’aggressività e la precisione dell’azzurro che non gli permette di fare il suo tennis. Lo spagnolo però reagisce immediatamente, Jannik perde reattività e rapidità nei movimenti e il set gira verso il numero 2 al mondo, che piazza 4 game di fila e poi sale sul 5-2. Non è mai finita, perché Sinner alza il livello quando è necessario e piazza il controbreak sul 5-3 Alcaraz con tre punti strepitosi. Ma poi deve cedere: due errori e una meraviglia di dritto di Alcaraz regalano tre setpoint allo spagnolo, che si va a prendere a rete il punto che vale il terzo parziale.

QUARTO SET

Un leggero calo di energie che ci sta in una gara a ritmi forsennati come quella di oggi, ma Sinner risale immediatamente nel quarto. Alza le percentuali al servizio che gli permettono di ottenere punti facili e in risposta torna ad aggredire lo spagnolo che, spinto da un pubblico parigino decisamente pro Alcaraz, annulla una palla break nel terzo game ma è costretto cedere il servizio a zero al settimo, con Sinner che piazza dei vincenti straordinari. L’azzurro si porta sul 5-3 e 0-40 in suo favore, ma Alcaraz annulla tre matchpoint e tiene il servizio, poi piazza il break e riaggancia Jannik sul 5 pari. Si va al tiebreak, nella testa di Sinner restano i tre matchpoint falliti. Risultato, poche prime e tanti errori, Alcaraz si impone 7-3.

QUINTO SET

Ora è durissima: Alcaraz vola sulle ali dell’entusiasmo, Sinner è stanco fisicamente e mentalmente e accusa un principio di crampi, dovuti più che altro al nervosismo per le occasioni fallite. Lo spagnolo si porta subito avanti di un break, ma Jannik non molla. Cerca di chiudere gli scambi in pochi colpi (quando si allungano Alcaraz ha la meglio), tiene i suoi turni di servizio e riesce anche ad impensierire il numero 2 al mondo, fino al 5-4, quando piazza il break e riapre per l’ennesima volta un match infinito. Poi tiene il servizio e mette pressione al rivale aggredendo in risposta, ma Alcaraz si salva dal 15-30 con due difese strepitose e si issa al supertiebreak, dove si porta subito avanti 7-0 giocando un tennis spaziale, per poi chiudere 10-2.


 

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