Una tattica studiata a tavolino per la giornata perfetta. L’Astana ha centrato l’obiettivo e Fabio Aru è il nuovo leader della Vuelta. L’undicesima tappa della corsa spagnola segna un momento storico per lo sport sardo. Aru, 25 anni di Villacidro, veste la maglia rossa di capoclassifica grazie al secondo posto colto alle spalle del compagno di squadra Mikel Landa, trionfatore ad Andorra dpo 138 km terribili.

La Andorra la Vella-Cortals d’Encamp era stata definita la più dura di sempre con 5000 metri di dislivello. Ed è cominciata con il colpo di scena della caduta dopo pochissimi km di Chris Froome, il vincitore del Tour de France. Mentre sul primo dei sei gran premi della montagna partiva una fuga di 19 corridori (con Landa), l’Astana prendeva in mano la corsa. Aru schierava i suoi uomini ma sulla terza salita era rimpiazzato dal Team Sky di Froome. Il vantaggio degli attaccanti si dilatava sino a 5’30”. Il sardo capiva che Froome stava facendo “melina”, rimandava i suoi uomini ad aumentare il ritmo in salita e mandava il “keniano bianco” in crsi. Alla fine perderà oltre 7’ da Aru. La sua Vuelta è finita.

Sulle ultime due salite dure, con una più breve in mezzo, cominciava una doppia corsa. Davanti, Landa si liberava pian piano di tutti i compagni di fuga e si involava verso la vittoria di tappa, riscattando l’amarezza del Giro, quando aveva atteso Aru al Sestriere e gli aveva tirato la volata. Alle sue spalle, nel gruppo dei migliori, Aru scatenava l’attacco a 7,5 km dall’arrivo. Cedeva la maglia rossa Dumoulin, crollavano Valverde e Quintana, marcati stretti da Rosa, gregario del Cavaliere dei 4 mori. A 4 km dalla fine, nuova stoccata per staccare i rivali superstiti, Moreno e soprattutto Purito Rodriguez che in queste montagne abita a e che aveva disegnato la tappa per contro degli organizzatori.

Primo Landa, secondo Aru per una doppietta che riporta il sorriso in casa Astana dopo il ritiro di Tiralongo e soprattutto l’espulsione di Nibali. Un sardo in testa alla Vuelta. Sembra un sogno. Adesso però, per realizzarlo bisogna tener duro sino al 13 settembre. Madrid è lontana ma l’Italia del ciclismo ha ritrovato il proprio beniamino. In rosa a Jesolo, maglia bianca a Milano, in rosso sui Pirenei. Adesso è lui l’alfiere del pedale tricolore.

Ordine d’arrivo: 1. Mikel Landa (Spa, Astana) km 138 in 4h34’54”, 2. Fabio Aru (Ita, Astana) a 1’22”, 3. Ian Boswell (Usa, Sky) a 1’40”, 4. Daniel Moreno (Spa, Katusha) a 1’57”, 5. Joaquin Rodriguez (Spa, Katusha) a 1’59”, 6. Rafal Majka (Pol, Tinkoff) a 2’10”, 7. Mikel Nieve (Spa, Sky) st, 8. Esteban Chaves (Col, Orica) a 2’59”, 9. Tom Dumoulin (Ola, Giant) st, 10. Diego Rosa (Ita, Astana) a 3’02”.

Classifica: 1. Fabio Aru (Ita, Astana) in 43h12’19”, 2. Rodriguez a 27”, 3. Dumoulin a 30”, 4. Majka a 1’28”, 5. Chaves a 1’29”, 6. Valverde a 1’52”, 7. Moreno a 1’54”, 8. Nieve a 1’58”, 9. Quintana a 3’07”, 10. Meintjes a 4’15”.
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