Rio 2016, ciclismo: sesto posto per Aru, Nibali cade: clavicola rotta. Oro al belga Van Avermaet
Van Avermaet è medaglia d'oro olimpica del ciclismo. Il belga ha vinto allo sprint la prova in linea dei Giochi di Rio 2016 che vale la medaglia olimpica.
Ottimo sesto posto per Fabio Aru, protagonista di una gara generosa e sempre nelle prime posizioni, mentre uno sfortunatissimo Vincenzo Nibali è caduto a 11 chilometri dal traguardo quando era in testa e sembrava aver la gara in pugno. Per lui frattura della clavicola.
Il siciliano è rientrato in nottata in Italia con il volo di Stato del premier Matteo Renzi.
Al suo rientro in Italia, Nibali dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico.
Con lui è scivolato anche il colombiano Henao. Il polacco Majka che faceva parte del terzetto in fuga è arrivato terzo. L'argento è andato invece al danese Fuglsang.
"C'è una grandissima stima tra noi, è stato un piacere poterlo aiutare e dare un contributo alla Nazionale. Non abbiamo raccolto quanto meritavamo ma abbiamo dato dimostrazione di compattezza, di unione". Anche Fabio Aru è rammaricato per la caduta nel finale della prova olimpica su strada di Vincenzo Nibali, suo compagno di squadra nell'Astana sino al termine della stagione.
"In questi dieci giorni - dice il 26enne scalatore sardo, sesto e migliore degli italiani sul lungomare di Copacabana - abbiamo vissuto come dei fratelli, con la squadra si è creato un rapporto ancora migliore. Abbiamo corso veramente bene, ho attaccato negli ultimi metri della salita per poi fare la discesa a tutta. Ho visto arrivare Vincenzo e via, abbiamo tirato dritto".
Poi, la caduta di Nibali che è probabilmente costata una medaglia al messinese. "Se avrei potuto puntare al podio? Nel finale avevo i crampi - svela l'isolano dell'Astana, trionfatore alla Vuelta a Espana 2015 - e non sono riuscito a fare di meglio. Credo però di aver dato il mio contributo, quando corro per la nazionale ho sempre un grandissimo stimolo".
Dalla prossima stagione, con l'approdo di Nibali alla neonata Bahrein Merida, le strade con il vincitore di tutti e tre i Grandi Giri si divideranno: "Mi dispiace, da lui ho imparato tantissimo, ha arricchito il mio bagaglio di esperienza. Ringrazio lui ed il suo staff - conclude Aru - Lo vedo sereno, l'importante è che restino sempre stima e rispetto reciproco".
Il percorso, durissimo e selettivo, la corsa di un giorno più dura di tutti i tempi - 241 km, di cui circa 30 in salita e quasi 3 di dislivello - ha messo a dura prova i corridori. Ma ha anche regalato spettacolo.