Pavoletti a Costa Rei: «Da Cagliari non andrò più via, resterò qui anche dopo aver smesso»
Il capitano rossoblù ospite d'onore: «Mi piacerebbe continuare a costruire qualcosa, ma ci penserò quando non sarò più un calciatore»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Mi piacerebbe rimanere nel club per contribuire a costruire qualcosa, per portare ai giovani e in generale ai calciatori la mia esperienza che ho vissuto negli anni da calciatore, non solo a Cagliari. Ma ci penserò quando smetterò, ora sono ancora un calciatore». Leonardo Pavoletti è ormai un cagliaritano acquisito, tanto che inizia a immaginare il suo ruolo una volta che avrà terminato la sua carriera. Ieri sera, il capitano rossoblù è stato ospite d’onore a Costa Rei: una serata dove il numero 30 ha dialogato col giornalista Lele Casini, e in cui oltre a ripercorrere la sua storia ha anche illustrato i suoi progetti futuri.
«Quando avrò smesso voglio far capire cosa è Cagliari: penso sia importante quando si arriva in una piazza capire dove si arriva, perché ogni contesto è diverso dall’altro e ha le sue prerogative», il pensiero del numero 30. «Mi piacerebbe avere questo ruolo di tramite, di esempio per chi arriva, di link tra i valori del Cagliari, della Sardegna, e coloro che arriveranno da noi. Andare via? Ormai mia moglie Elisa non la sposto più: siamo insieme da 18 anni, qui siamo diventati genitori, ci siamo sposati, abbiamo amicizie costruite in questi 9 anni, i bambini stanno facendo le prime amicizie che si porteranno dietro per sempre».
Durante la serata, Pavoletti è stato acclamato dai tanti presenti e ha anche interagito direttamente con loro. Più volte il pensiero è tornato al 12 giugno 2023 e a quel gol al 94’ a Bari valso la promozione in Serie A del Cagliari. «Quella partita volevo giocarla, volevo tornare in Serie A e quando non entravo in campo ero pure arrabbiato, ma per fortuna poi è andata benissimo. Ranieri sapeva che doveva andare così: l’aveva preparata così, 0-0 fini agli ultimi minuti e poi la zampata». Una partita memorabile, col trionfo avviato però ben prima del 94’: «Ricordo la sera prima di Bari, in hotel, nessuno aveva dubbi sul fatto che avremmo vinto quella partita. Nessuno pensava che Ranieri avrebbe messo quella formazione: fu stupefacente, giocammo benissimo con alcuni ragazzi che sin li avevano giocato meno di altri».
Fra i tanti momenti ripercorsi non solo Bari, ma anche l’arrivo in rossoblù nel 2017 («Dovevo scegliere tra Cagliari e la Spagna, non ebbi dubbi») e la conquista della Nazionale – con gol – nel 2019 («Un momento condiviso con Barella e Cragno»), fino alle giornate più amare della retrocessione del 2022 e degli infortuni. E proprio ora Pavoletti sta recuperando da un intervento di pulizia al ginocchio sinistro, a cui si è sottoposto a maggio. «Il ginocchio sta andando meglio, sto lavorando per farmi trovare pronto dopo la sosta e tornare in gruppo. Speriamo, non voliamo troppo alto, lavoriamo con calma e vedremo come risponderà il ginocchio e il fisico».
Perché Pavoletti, in quello che dovrebbe essere il suo ultimo anno di carriera, vuole essere di nuovo protagonista: «L’entusiasmo è quello di sempre, la voglia di giocare e farsi trovare pronti è sempre tanta, poi chiaro che dipende dal fisico, dall’età, ma si può fare una mano alla squadra anche fuori dal campo e cerco di farlo ogni giorno con l’aiuto dei compagni, del mister e dello staff».