Napoli-Cagliari, Nicola: «Restare? Qui mi trovo benissimo, parleremo con la società»
L’allenatore rossoblù: «Bisogna essere orgogliosi della salvezza, non si può dire che questa squadra valga di piùPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«I ragazzi hanno dato tutto: se c’era una piccola chance volevamo sfruttarla». È il pensiero di Davide Nicola, col Cagliari che non ha rovinato la festa al Napoli vittorioso 2-0 e campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. «Di più oggettivamente era difficile, siamo stati competitivi contro le nostre dirette concorrenti ma ci sono diverse squadre superiori a noi. Bisogna essere orgogliosi di aver raggiunto la salvezza per il secondo anno consecutivo alla penultima giornata, perché basta poco per andare già in difficoltà: questo è un dato di fatto».
Su una sua permanenza in panchina nella prossima stagione, Nicola mette dei paletti: «Io a Cagliari sto benissimo, ci sarà il modo e il tempo di programmare con la società. Un incontro? Prima è, ovviamente, meglio è: la nostra società è seria, per qualcuno la programmazione è già iniziata. Adesso che è finito il campionato ci sarà modo e tempo di vedere i programmi. Credo che, come ci siamo detti in conferenza prepartita, basta sapere l’obiettivo e gli investimenti che hai: se si vuole alzare l’asticella si deve investire dove si può, se non è possibile va detto senza nessun tipo di problema. Ma non si può dire che il Cagliari valga oltre la salvezza».
Sulla partita, Nicola ritiene che il Cagliari abbia fatto il massimo: «Credo che i ragazzi abbiano dato di tutto e di più. Bisogna riconoscere che il Napoli è molto forte: in un primo momento abbiamo cercato di togliere loro gli spazi, per controllare il gioco tra le linee e farli arrivare in ampiezza. A inizio secondo tempo stavamo anche facendo bene, poi un lancio in profondità ci ha fatto pagare dazio: ma lo sapevamo, non è che si possa girare attorno alle cose».
Nicola traccia un bilancio dell’ultimo triennio, anche prima del suo arrivo: «Il Cagliari due anni fa era in Serie B, l’anno scorso si è salvato alla penultima e quest’anno si è salvato alla penultima. Bisogna capire quale sarà la potenzialità per crescere: bisogna farlo con calma, con le potenzialità che hai a disposizione e con le idee. Per alzare il livello ci sono almeno tre-quattro squadre che sono in Serie A da anni, come Udinese e Torino, ma farlo significa arrivare a competere per l’Europa League».