12 gennaio 2016 alle 14:44aggiornato il 12 gennaio 2016 alle 21:15
Conti torna nel suo Cagliari. Missione: "Trasmettere l'amore per la maglia"
Daniele Conti e il Cagliari, una storia infinita. A neanche otto mesi da quel Cagliari-Udinese chiusasi con la retrocessione e il giro d'addio, l'ex capitano rossoblù rientra nella società, all'interno del settore giovanile. “Avrà il ruolo di collaboratore tecnico”, spiega Mario Beretta, che dello stesso settore è il responsabile e che questa mattina era al fianco di Conti, nella conferenza stampa tenutasi ad Assemini. “Sarà il nostro allenatore dei centrocampisti, dalla Primavera ai Giovanissimi regionali. E ogni settimana collaborerà con gli allenatori. Questa settimana, per esempio, starà al fianco di Max Canzi con la Primavera. E' stata una decisione nata dal confronto tra me, il presidente Giulini, il ds Capozucca e tutti. Come sempre nel Cagliari”. Lui, quello che per tutti è sempre il Capitano, non nasconde l'emozione e ammette: “Intanto ringrazio il direttore Beretta e il presidente Giulini, che mi hanno dato questa occasione. Voglio insegnare ai ragazzi cos'è questo mestiere di calciatore, da fare con umiltà e sacrificio. E no, dopo quella gara con l'Udinese non mi sarei aspettato di rientrare così presto al Cagliari. Quello era un giorno triste, perché avevo deciso di smettere e, soprattutto, perché il Cagliari era retrocesso. Ma ora guardo al futuro”. E il futuro, Conti lo costruirà insieme a Beretta e tutti i tecnici del settore giovanile: “Sono qui per imparare. Devo fare esperienza e così capirò cosa farò in futuro”. Intanto è pronto a seguire le orme di papà Bruno, anche lui passato dal campo ai piccoli calciatori: “Lui lo fa da tanto, io sto iniziando. Lui per me è sempre stato un esempio, mi ha fatto capire quali erano le cose importanti, prima di tutto nella vita”. Promosso Colombatto (“è tanta roba”), Conti butta via i problemi dell'ultima stagione e spiega: “Il Cagliari è la mia vita, sono qui da 16 anni e, quando si è prospettata questa occasione, mi ha fatto piacere e ho accettato. Non ho paura e ai ragazzi, oltre alla tecnica, che è fondamentale, voglio insegnare cosa vuole dire indossare questa maglia. L'ho già fatto. Dovranno capire che devono dare sempre il massimo, in partita, ma anche in allenamento. E questo è l'obiettivo principale”.
© Riproduzione riservata