Prima uscita ufficiale per Fabio Pisacane da allenatore del Cagliari. Annunciato nelle scorse settimane, il nuovo tecnico rossoblù è stato presentato quest’oggi in conferenza stampa all’Unipol Domus, assieme al direttore sportivo Guido Angelozzi.

«La vita spesso ti dà delle cose incredibili: questa è una di quelle», il pensiero di Pisacane su questi dieci anni in rossoblù, visto che era arrivato nel 2015 da giocatore (e poi è rimasto come allenatore della Primavera). «Tutti mi avete accompagnato in questo percorso e sapete che avevo voglia di rimanere a tutti i costi in una squadra che, per me, ha sempre rappresentato un punto di arrivo».

Fabio Pisacane, nuovo allenatore del Cagliari (foto Spignesi)

Su come ha approcciato questa nomina, Pisacane è chiaro: «Dovrà esserci una sana paura. Avevo quella di non essere all’altezza, ma è scemata: è la stessa che ho avuto quando mi è stata affidata la Primavera». Per lui sarà la prima volta da allenatore in Serie A, dopo aver vinto tre mesi fa la Coppa Italia con l’Under-20 rossoblù. «L’anno scorso ho cercato di trasferire quello che è stato trasferito a me: non dimentichiamoci che ci sono tanti giocatori provenienti dal settore giovanile. Continuiamo sulla mentalità che si è già vista, sono qui per proseguire su qualcosa che ha già dato giocatori preziosi alla rosa».

Pisacane avrà uno staff in parte nuovo e in parte che ha già avuto in Primavera. «Ho cercato di scegliere uomini che, prima di tutto, mi possono dare una mano dal punto di vista umano. Alla luce del loro background, vedi Giacomo Murelli, potranno darmi una mano anche in campo. Ho ambizione, sapete che non sono venuto a fare Guardiola ma che sono un ragazzo che ha sempre cercato di mettere dedizione e sacrificio per raggiungere grandi traguardi. Se a questo ci aggiungete le idee possiamo fare qualcosa di importante».

Nelle ultime due stagioni, Pisacane ha lavorato a contatto con Ranieri e Nicola. «Il Cagliari ha usato il 3-5-2 e il 4-4-2, la mia idea è mettere i giocatori nella loro posizione migliore per metterli a loro agio», le sue parole sul modulo. «Sicuramente i princìpi saranno quelli su cui lavoreremo tanto, con lo staff vorremmo costruire un’identità: essere compatti e coraggiosi, anche senza palla».

Già superata quota 6.000 abbonati, numeri di rilievo in poco più di una settimana. «È una forte responsabilità, soprattutto per l’amore che provo verso questi colori. Abbiamo un popolo intero che ci spinge alle nostre spalle». Pisacane ha segnato l’ultimo gol al Sant’Elia, nel 2017: «Ma da ora bisogna pensare a quello che avverrà. Non prometto nulla, se non quello che ho fatto da calciatore: servire il Cagliari, non servirmene. L’obiettivo è rendere orgogliosi i nostri tifosi in casa e fuori».

Tra le prime missioni di Pisacane quella di rilanciare alcuni elementi che non hanno reso al meglio nella scorsa stagione. «Gaetano ha bisogno di esprimere le sue potenzialità non venendo imbrigliato in vincoli tattici. Cercheremo di valorizzarlo e responsabilizzarlo, poi sarà il campo a parlare. Prati idem: in questi anni non ha espresso il suo reale valore, poi anche per lui deciderà il campo».

Chi è già andato via è invece Makoumbou, al Samsunspor in Turchia. «È un giocatore che sicuramente ha dato il suo contributo in questi anni. Ne approfitto per salutare anche Viola, Augello, Palomino e Jankto: grandi calciatori che vanno ringraziati, così come Davide Nicola per il risultato della salvezza che non è mai banale. D'accordo col direttore Angelozzi ci stiamo mettendo al lavoro per non farci trovare impreparati».

Pisacane ha lavorato per due anni alla guida della Primavera, ora potrà aiutare i tanti ragazzi giovani presenti. «Metterò una cura maniacale per far sì che crescano nelle migliori condizioni possibili», afferma. «In tanti mi hanno scritto o li ho incrociati in queste settimane: tutto quello che abbiamo costruito è lì intatto e rimarrà per sempre». Ritroverà cinque suoi ex compagni: Deiola, Marin, Pavoletti, Rog e Zappa. «Con loro abbiamo condiviso lo spogliatoio, raggiunto obiettivi: abbiamo un obiettivo condiviso, cambiano i ruoli ma non il rispetto».

Come novità – in attesa del mercato – ci sono Idrissi e Veroli, al rientro dai prestiti. «Hanno già fatto un’esperienza tra i grandi e sarebbe un peccato non provare a tenerli dentro», dice Pisacane. «Non li reputo giocatori da settore giovanile, poi Liteta e Vinciguerra li conosco molto bene e possono darci l’energia che ci serve. Magari durante il percorso possono stupire tutti e dare ragione al sottoscritto per le qualità che intravedo in loro: saranno giocatori che ci seguiranno in ritiro, così come qualcun altro che ci permetterà di aspettare chi deve rispettare dei tempi di recupero».

Quanto fatto in Primavera per Pisacane ora è il passato, l’obiettivo è pensare a quanto succederà da qui in avanti. «Cercheremo con lo staff di costruire qualcosa. Penso sia banale parlare del passato: adesso ci aspetta una missione delicata e nuova, cercheremo con tantissima umiltà di metterci al servizio dei ragazzi per dargli qualche spunto come idee e metodologia».

Prima dell’inizio della conferenza stampa, il Cagliari ha voluto esprimere «il proprio cordoglio per la tragica e improvvisa scomparsa di Diogo Jota e del fratello André Silva, stringendosi con affetto alle famiglie e a tutti i membri del Liverpool e del Penafiel FC». I due calciatori sono morti nella notte in un tragico incidente in Spagna. «Me l’ha comunicato Andrea Cossu, ci ha sorpreso un po’ tutti: ci uniamo alla famiglia, a nome del club, in questo momento di profondo dolore», il messaggio di Pisacane.

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