Porte chiuse per il Tempio, la società insorge: «Provvedimento ingiusto, ci opponiamo»
Anche il sindaco Gianni Addis contro la decisione del Giudice Sportivo: «Punisce una comunità che si contraddistingue per educazione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È diventato un caso vero e proprio quello delle due giornate a porte chiuse per il Tempio, una per fatti che sarebbero avvenuti sabato scorso contro il Lanusei e una per la revoca della sospensiva già presente per la società gallurese. Dopo la decisione del Giudice Sportivo, che si rifà al referto nel quale l'arbitro e i due assistenti avevano riportato degli insulti a loro diretti, è tutta la comunità a opporsi al provvedimento e chiedere una revoca della sanzione.
«Affido alla sua nota sensibilità di uomo di sport e di dirigente federale di conclamata autorevolezza e competenza le mie riflessioni sull'accaduto», la nota del sindacio di Tempio, Gianni Addis, inviata al presidente del Comitato Regionale Sardegna, Gianni Cadoni. «Intendo esprimere il più fermo dissenso riguardo alla sanzione. [...] Risulta sproporzionata e ingiusta e rischia di compromettere l'attività sportiva della nostra comunità, sostenuta da una società che ha sempre dimostrato impegno nel promuovere i valori dello sport e del rispetto».
Il sindaco Addis contesta la responsabilità oggettiva nei confronti del Tempio, in quanto non terrebbe conto degli sforzi compiuti dalla società per garantire la sicurezza dell'evento. «Le intemperanze verbali di qualche facinoroso e non certo della stragrande maggioranza dei tifosi, non possono essere ricondotte alla volontà della società e dei suoi dirigenti», segnala. «La sanzione comminata, che rischia di compromettere il buon esito delle prossime gare, certamente lede l'immagine della società, il morale dei giocatori e del pubblico e di avere un impatto negativo sull'intero movimento calcistico locale, nonché lasciare una distorta e immeritata percezione sulla correttezza del pubblico e di un'intera comunità che invece si è sempre contraddistinta per educazione e correttezza. Auspico pertanto la revoca o la modifica della sanzione, in quanto irragionevole, sproporzionata e non conforme ai princìpi di diritto sportivo».
A preannunciare il ricorso è stato il presidente del Tempio, Salvatore Sechi. «Non accetto questo provvedimento, lo ritengo profondamente ingiusto e faremo di tutto per far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune», la sua critica. «Mi lascia molto perplesso e piuttosto contrariato. Non capiamo la motivazione, anche perché nell'ultima partita col Lanusei non c'è stato niente di scorretto. Questo calcio inizia a non appartenermi più: prendere provvedimenti del genere nei confronti della nostra tifoseria e della nostra società lo ritengo piuttosto grave. Siamo stati, siamo e saremo sempre con i nostri tifosi, questo provvedimento ci fa arrabbiare per come è stato proposto e ci opporremo con tutte le nostre forze in termini di legge. Ma ci lega ancor di più ai nostri tifosi, e posso garantire che la squadra sarà ancora più determinata».
Domani alle 15 il Tempio, primo in classifica con 15 punti assieme alla Nuorese, giocherà in trasferta con la Ferrini nell'ottava giornata. Le partite in cui dovrebbe avere le porte chiuse sono domenica 9 col Calangianus, derby gallurese, e sabato 22 con l'Iglesias.
