Insulti all'arbitro e all'assistente: il Tempio dovrà giocare a porte chiuse
I galluresi erano già stati puniti per il comportamento dei propri tifosi col VillasimiusPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una partita a porte chiuse, la prossima in casa, più un'altra - la successiva - perché viene meno la sospensiva data in precedenza. È la sanzione data al Tempio, per il comportamento dei propri tifosi nella partita giocata sabato scorso contro il Lanusei nella settima giornata di Eccellenza.
Il Giudice Sportivo, letto il referto arbitrale, ha notato come l'arbitro e i due assistenti abbiano segnalato che il pubblico di casa - ossia i sostenitori del Tempio - «insultava ripetutamente entrambi e proferiva frasi direttamente rivolte al direttore di gara aventi evidente natura di discriminazione "nazionale"».
Lo scorso 9 ottobre, dopo la gara giocata a Villasimius, il Tempio aveva già ricevuto una multa di 300 euro perché i propri tifosi (in trasferta) avevano insultato l'assistente e rivolto offese razziste a un giocatore del Villasimius. Per questo, la società aveva ricevuto la sanzione dell'obbligo di disputare una gara a porte chiuse con la sospensiva di un anno, dove in caso di provvedimenti analoghi sarebbe stata revocata sommando la sanzione alla nuova. È quanto è successo ora.
